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18 Maggio 2012
GIOVANI/ECONOMIA: GIU’ LE MANI DAI VOUCHER, INTANTO IN TOSCANA PRONTE A SBOCCIARE TANTE NUOVE IMPRESE

Giù le mani dai voucher. Sono centinaia le aziende in Toscana che fanno ricorso ai voucher. A spenderli sono giovani e non solo (pensionati e lavoratori part-time in particolare) che sfruttano l’opportunità offerta dall’agricoltura in determinati periodi dell’anno, come quello della vendemmia o della brucatura dell’olivo, per far quadrare i conti, tirare avanti e sostenere, come nel caso degli studenti universitari, gli studi e le spese delle loro famiglie.
“Abolire i voucher – spiega Francesca Ferrari, Delegata Regionale Giovani Impresa. Rilanciando la grande provocazione dell’Assemblea dei Giovani Impresa che si è tenuta a Roma – significa non essere mai stati in campagna. Significa rimettere in dubbio un modello di lavoro regolare, trasparente e vincente”.
Una posizione ribadita dal “grande popolo dei giovani” che si è ritrovato a Roma, all’Auditorium della Musica: in 300 gli under 30 partiti dalla Toscana che hanno affrontato la sfida per il futuro. “ I voucher – spiega Tulio Marcelli, Presidente Coldiretti Toscana – si prestano bene all’utilizzo in agricoltura perché ci sono mesi dell’anno in cui c’è bisogna tanta manodopera stagionale. Il lavoro è spesso concentrato in 1, 2 mesi dell’anno. Sono uno strumento intelligente per la trasparenza e la regolarità per le imprese che possono assumere lavoratori tutelandosi da ogni punto di vista legale, sanitario e fiscale, e per il lavoratore stesso che spesso appartiene alla fasce più deboli. Temo che l’abolizione dei voucher possa essere una spinta al lavoro irregolare. Se la ricetta del nostro Governo era la lotta a queste forme di evasione fiscale – spiega riprendendo un altro dei grandi temi dell’Assise - la strada è decisamente sbagliata. Il solo pensiero è miopia”.

Non c’è stato solo il nodo dei voucher al centro dell’assemblea a cui hanno partecipato, per portare la loro particolare esperienza, anche l’inviato di Striscia la Notizia, Jimmy Ghione che in più occasioni si è battuto per “smascherare il falso Made in Italy, il campione di rugby Andrea Locicero pronto a “dedicarsi agli asini appena appenderà le scarpette al chiodo”, e ancora l’attrice Elisabetta Bellini, ferma sostenitrice “dei mercati di Campagna Amica” fino all’imprenditore Andrea Di Benedetto.

Al centro il futuro dei giovani, dei tanti giovani che hanno scelto l’agricoltura per costruirsi un domani: sono quasi diecimila (9.170) le nuove imprese agricole nate in Italia nonostante la crisi nel primo trimestre 2012 con l’agricoltura che è l’unico settore che non ha visto diminuire la presenza percentuale di giovani imprenditori under 30. In Toscana il solo bando Giovanisi potrebbe produrre 600 aziende (613 le domande presentate alla Regione Toscana) con un ammontare di finanziamenti oltre 70.000.000 euro, di cui 50.000.000 circa per investimenti e 20.000.000 come premio di primo insediamento. E questo nonostante le enormi difficoltà legate alla burocrazia e all’accesso al credito: le giovani imprese – questo il dato presentato dall’indagine Coldiretti/Swg - hanno la metà delle possibilità di accedere al credito rispetto a quelle adulte, ma crescono il triplo. “Un passaggio di testimone  che siamo pronti a ricevere. Non è l’età che fa un imprenditore bravo, contano le idee e la passione. Possono esserci imprenditori bravi anche a 18 anni, come possono essere bravi a 50 – ha spiegato rilanciando i risultati dell’indagine secondo cui la classe dirigente italiana è la più vecchia d’Europa - Non è una questione di carta d’identità. L’agricoltura, e l’agroalimentare sono i pilastri dell’economia toscana. Questo credo sia scontato, ed il fatto che ci sono centinaia di giovani pronti a scommettere sull’identità territoriale, è un segnale importante per uscire dalla crisi – conclude la Ferrari – la strada presa in questa regione è giusta e pionieristica. Ora però serve abbassare il prezzo della terra e aiutare i giovani a conquistare la campagna. Ne abbiamo tanta: uno spazio abbandonato è uno spazio insicuro”.

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