Inizia domani mattina (giovedì 15 Marzo), in piazza Montecitorio, un sit in a staffetta organizzato da Coldiretti, che porterà nella Capitale rappresentanti del settore agroalimentare provenienti da tutte le regioni d'Italia. Ad aprire la manifestazione saranno gli agricoltori maremmani, con i loro colleghi dalle altre province toscane, umbre ed emiliano-romagnole. Sarà l’occasione per affermare la centralità del settore agroalimentare quale una delle poche leve competitive di cui il Paese dispone per ricominciare a crescere, ma anche un modo per denunciare gli ormai troppi casi di disattenzione e sottovalutazione nei confronti di un settore che è patrimonio nazionale. Dal mancato divieto per legge del finanziamento di prodotti realizzati all’estero che imitano il vero Made in Italy, alle sperequazioni determinate dall’Imu in agricoltura, che aumenta in maniera maggiore per chi la terra la usa per vivere, rispetto a chi ne dispone per mere finalità speculative, fino ai ritardi accumulati sull’applicazione della legge nazionale sull’etichettatura per fare sapere agli italiani quello che mangiano. Da Grosseto saranno oltre 50 gli agricoltori che parteciperanno alla manifestazione, assieme ai rappresentanti delle amministrazioni locali, che hanno approvato atti di orientamento per stigmatizzare il fenomeno del falso made in Italy, responsabile di un vero e proprio furto di valore aggiunto a svantaggio del sistema agroalimentare nazionale. “Un caso eclatante – spiega Francesco Viaggi, presidente di Coldiretti Grosseto – e che penalizza gravemente la nostra filiera del latte ovino, è quello del 'pecorino' prodotto in Romania con il contributo della Stato italiano, attraverso società a partecipazione pubblica”. Contro questa palese distorsione del mercato, da tempo denunciata da Coldiretti, hanno già adottato atti di indirizzo 12 Regioni, 26 Provincie, 41 Camere di Commercio e 2.214 Comuni. Nella nostra Regione, particolarmente penalizzata dal fenomeno dei falsi e del cosiddetto 'italian sounding' (specialità alimentari che evocano italianità, prodotte in Italia o fuori, con materie prime estere), le amministrazioni locali che hanno ufficialmete stigmatizzato il fenomeno sono ad oggi oltre 180. “La nostra protesta, che come sempre offrirà concrete proposte a Governo e Parlamento – continua Viaggi – è stata preceduta da una serie di assemblee preliminari sul territorio, grazie alle quali abbiamo potuto recepire, caso per caso, le problematiche del nostro settore agroalimentare, in materia di fiscalità (pensiamo all'introduzione dell'Imu che graverà sulle nostre aziende), politica agricola comunitaria, e sviluppo di una filiera agricola tutta italiana. Obiettivo comune -conclude il presidente di Coldiretti – è quello di riportare l'agricoltura al centro del sistema economico nazionale, e sederci ad un tavolo di concertazione con l'Esecutivo e le altre forze sociali, rappresentando un settore che impegna nel Paese 1milione e 200Mila addetti”.
14 Marzo 2012
Agricoltori in piazza contro i falsi d’autore