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2 Dicembre 2014
Coldiretti. Presentato il “libro giallo” sugli obiettivi raggiunti

L'ultimo consiglio provinciale Coldiretti Grosseto, riunitosi lo scorso 24 novembre, è stata l'occasione per appronfodire e valutare i grandi temi del settore agricolo. “E’ stato un incontro che ha dato modo di approfondire il lavoro svolto in questi anni da Coldiretti quale Forza Amica del Paese – ha detto il presidente Francesco Viaggi – un lavoro puntuale che ha portato a risultati importanti per le imprese agricole come la multifunzionalità o l'alleggerimento della burocrazia grazie alle nostre azioni”. Questa somma di interventi e di proposte viene presentato dalla stessa Coldiretti come il ‘libro giallo’ dell'agricoltura italiana proprio per il ruolo determinante e a volte esclusivo avuto dall'organizzazione. Volgere lo sguardo a ritroso, potrebbe sembrare un esercizio superfluo, in considerazione delle tante sfide che il presente e il futuro, ci pongono: ma non è così. Indugiare anche solo brevemente sul passato, ci consente infatti di dare un peso - e che peso - al lavoro fatto, di apprezzare la nostra capacità trasformativa, di cogliere compiutamente ‘il valore d'uso’ che abbiamo rappresentato e rappresentiamo per i nostri soci.
Muovendo dalla legge sulla ‘multifunzionalità, ai provvedimenti per la tutela del territorio, agli ambiti fiscali, lavoristici e sociali, fino alle politiche per la tutela del Made in Italy, abbiamo modo di prendere coscienza dell’articolato lavoro svolto e di come in questi anni abbiamo rispettato il patto sottoscritto con i nostri associati e quello implicito con la comunità e i cittadini.
Si tratta di un ‘racconto’ asciutto, senza fronzoli, che tuttavia riassume la traiettoria virtuosa di Coldiretti come ‘corpo intermedio’ , dà il senso della sua forza e del suo futuro. E’ un materiale che ci offre consapevolezza ma che trova la sua miglior collocazione fra i nostri associati. Un vademecum utile per dire ciò che siamo stati e ciò che continueremo ad essere: la ‘forza amica del Paese’. Un’azione che ha condotto l’organizzazione a raccogliere importanti risultati anche nel settore ambientale e nel settore agricolo. L’imminente pubblicazione del Decreto del  Ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF) così come previsto dall’art. 22, comma  2, del DL 66/2014  aveva il compito di ridefinire le aree esentate oggettivamente da tassazione IMU (in quanto montane) e di prevedere forme di agevolazione a favore dei proprietari Coltivatori Diretti o Imprenditori Agricoli Professionali.
Fermo restando che sarà necessario aspettare la Pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, il predetto Decreto presenta comunque degli elementi di criticità: dal punto di vista formale, si rileva che il Decreto sarebbe dovuto essere pubblicato entro il mese di Settembre per dar modo ai Proprietari, e anche ai professionisti del settore,  di recepire correttamente la normativa; ad oggi a meno di 25 giorni dalla scadenza fissata per il pagamento del saldo IMU 2014 cioè il  16/12/2014 non è ancora stato pubblicato il Decreto,  ed i Comuni coinvolti possono solo essere stimati. Dal punto di vista economico, si rileva che  tassare i Terreni Agricoli è come  mettere una tassa su i macchinari dell’industria; per le aziende agricole il Terreno rappresenta il principale fattore produttivo senza il quale non è possibile esercitare nessuna attività agricola, questa manovra rischia di penalizzare pesantemente l’unico settore produttivo che in questo periodo di recessione sta “tenendo”  anche dal punto di vista occupazionale. Riflessi negativi si avranno anche su gli  affitti dei terreni agricoli che probabilmente saranno ritoccati al rialzo in quanto i proprietari saranno costretti a ribaltare il costo dell ’IMU su le imprese agricole affittuarie. Dal punto di vista sostanziale, si rileva che  l’esenzione da Tassazione IMU su i terreni agricoli di proprietà dei Coltivatori Diretti e Imprenditori Agricoli è prevista solo per i Comuni con un altitudine media compresa tra 281 e 600 metri sul livello del mare. In questa maniera tutte le colture di pianura (ortaggi, frutta, seminativi, latte, ecc) risulteranno penalizzate con possibili ripercussioni anche su i costi di prodotti alimentari di prima necessità e questo a scapito di tutta la collettività.
In Toscana su 280 comuni avremo:
“Comuni Montani”  con altitudine media superiore a 600 msl 22
“Comuni collinari” con altitudine media compresa tra 281 e 600 108
“Comuni Pianeggianti” con altitudine media inferiore a 280 msl 150
Stante questa classificazione, per le Provincie di Firenze, Prato, Pisa, Livorno, per esempio NON sono  presenti  comuni montani, per la Provincia di Massa solo il Comune di Zeri con un altitudine registrata dall’ISTAT di 703,  può fregiarsi ai fini IMU dell’appellativo di comune montano.
I 22 comuni così detti montani sono ubicati principalmente sul Monte Amiata e in prossimità dell’Abetone zone essenzialmente boschive che mal si prestano per vocazione all’esercizio dell’attività agricola, pertanto l’esenzione prevista risulta essere del tutto marginale per il settore.
Per contro anche l’esenzione prevista per i terreni agricoli compresi nella fascia altimetrica tra 281 e 600 metri è limitata ai  proprietà e conduttori  Coltivatori Diretti o Imprenditori Agricoli Professionali. Per  fare un esempio, se il terreno è condotto da un giovane imprenditore che ha preso in affitto i terreni dal padre, non è prevista nessuna esenzione e questo a discapito anche delle politiche comunitarie volte a favorire il ricambio generazionale.

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