Una proposta, quella ufficializzata dal MIPAAF, che vede contrari i produttori a strascico della Maremma, i quali ribadiscono la necessità di un fermo adeguato alle esigenze biologiche del mare e, soprattutto, delle specie bersaglio.
Un periodo quello scelto dal D.G. pesca per la tutela biologica che poco ha a che vedere con le vere esigenze della categoria che con sacrificio, passione ed abnegazione lavora muovendo un indotto considerevole oltre che, in un momento difficile per l’economia, dà garanzie di reddito a centinaia di famiglie.
“Come Coldiretti Grosseto –spiega il direttore Andrea Renna – abbiamo ricevuto nel nuovo recapito di Monte Argentario in via Umberto I° le tantissime lamentele dei pescatori che rivendicano una scelta partecipata per un fermo pesca compatibile con le esigenze produttive e biologiche, e ribadiscono che sono urgenti e necessarie misure diverse con le quali garantire risultati tangibili.
Non possiamo che condividere e fare nostre le esternazioni dei pescatori ribadendo che gli sforzi di contenimento della pesca debbono essere mirate ad un miglioramento dello stato delle risorse oggetto di cattura delle flotte locali, evitando di vanificare l’impegno economico che ogni atto si mette in campo.
Questa decisione del fermo – conclude Renna - appare ai nostri associati di Impresa Pesca Coldiretti Grosseto più un discorso deciso a tavolino, piuttosto che una vera interpretazione delle esigenze della categoria e soprattutto della fauna marina”.
7 Luglio 2015
COLDIRETTI GROSSETO: LA PROPOSTA DI FERMO PESCA NON SODDISFA LE ASPETTATIVE DEI PESCATORI