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12 Luglio 2017
COLDIRETTI GROSSETO: LA SERRA IDROPONICA PIU’ GRANDE D’ITALIA E’ IN MAREMMA

Sostenibilità, efficienza e sicurezza sono le basi del progetto ambizioso di Sfera WaterFood, azienda associata a Coldiretti Grosseto, che ha lanciato una startup lo scorso anno grazie al suo ideatore, Luigi Galimberti, che ha trovato, nelle campagne gavorranesi, in Maremma, il terreno perfetto per realizzare questa sfida che guarda al futuro. “Galimberti ha voluto porre in essere la sinergia con la nostra struttura tecnica guidata dal Dr. Daniele Schirru, presso la sede tecnica provinciale di Coldiretti Grosseto. Per noi è un motivo di vanto e di orgoglio essere stati utili al progetto così come intendiamo continuare a rappresentare, per la Sfera WaterFood, un primo riferimento per tutte le altre attività da realizzare”. Così Andrea Renna, direttore provinciale di Coldiretti Grosseto. Questa settimana inizieranno i lavori per la serra idroponica più grande d’Italia, una serra dedicata alla coltivazione “fuori suolo” di ortaggi e erbe aromatiche che sfrutta al massimo le acque piovane, arrivando a utilizzare fino al 90% in meno di acqua rispetto alla coltivazione a terra con una resa di dieci volte superiore. La serra, infatti, utilizza la tecnologia idroponica per assicurare prodotti di qualità costante quasi tutto l’anno e contemporaneamente a basso impatto ambientale, grazie al recupero delle acque piovane, alla riduzione del consumo energetico fino al 75% e all’utilizzo di insetti antagonisti per combattere i parassiti.
Il progetto è stato presentato sabato scorso presso la sala consiliare del Comune di Gavorrano alla presenza, oltre che di Galimberti, del presidente della Coldiretti Grosseto, Marco Bruni, con il Dr. Schirru, del sindaco Elisabetta Iacomelli e degli assessori Daniele Tonini, Giorgia Bettaccini, Ester Tutini. Ad illustrare tutti gli aspetti della serra idroponica, Luigi Galimberti che ha spiegato «Il progetto è altamente innovativo che sembra provenire da realtà imprenditoriali californiane o israeliane. Il nostro primo partner è la Gdo (grande distribuzione organizzata), perché sono operatori sensibili e interessati a soddisfare le richieste del consumatore che oggi è sempre più informato e consapevole nella scelta dei prodotti. Con loro abbiamo scelto cosa e quando produrre, la programmazione dei cicli per combattere lo spreco dovuto alle oscillazioni dei consumi e delle produzioni. Gdo perché per primi apprezzano i prodotti che arrivano da questa terra, ma soprattutto perché leggono i cambiamenti in atto, i temi come risparmio di acqua, utilizzo indiscriminato di pesticidi, politiche nei confronti dei lavoratori sono sempre più cari a consumatori e quindi determinano la scelta da parte della Gdo dei fornitori. Il futuro della Maremma è nell’eccellenza, fintanto che vedremo grandi campi con produzioni intensive, saremo perdenti. Questa terra, al fianco dei vigneti e oliveti che danno ottimi prodotti, dovrebbero avere produzioni di ortaggi di qualità».
Situato nella frazione di Castellaccia, l’impianto si estenderà per circa 20 ettari, di cui 13 saranno dedicati alla serra e quindi alla produzione degli ortaggi, in gran parte pomodori, mentre 7 ettari saranno dedicato alla raccolta di acque piovane in grandi bacini ed i locali tecnici. Inoltre è prevista la produzione di biomasse tramite la coltivazione di microalghe che serviranno per riscaldare le serre nei mesi invernali. Fin dall’inizio la Coldiretti ha supportato il progetto. «L’innovazione nel settore primario è fondamentale per il futuro dell’agricoltura –ha dichiarato Marco Bruni, presidente Coldiretti Grosseto- Il progetto parte dai bisogni sia dei consumatori sia del territorio e sposa proprio i punti a Coldiretti cari; la tutela del territorio, lo sviluppo e l’innovazione. Abbiamo accompagnato il progetto perché siamo convinti che su questa strada del cambiamento dell’agricoltura bisogna essere attori e non spettatori».
Le ricadute occupazionali sul territorio sono importanti, Sfera, infatti, prevede l’assunzione di circa 100 persone, dai raccoglitori ai dirigenti. Le prime selezioni sono già in corso e una delegazione di 10-15 nuovi dipendenti partirà per i corsi di formazione, prima in Sicilia poi in Olanda, nel mese di settembre..
Per quanto riguarda l’investimento Luigi Galimberti ha spiegato che «il settore del venture capital in Italia non è molto sviluppato, e in agricoltura si vedono ben pochi investimenti, ma nonostante tutto siamo riusciti a raccogliere capitali per 19 milioni di euro, segno che si può fare innovazione in agricoltura anche in Maremma, e possono farlo soprattutto i giovani. “ Proprio ai giovani – ha concluso Renna – anche mediante questa attività, dobbiamo lanciare un messaggio di ottimismo e speranza affinché non si scoraggino, puntando in alto e lavorando sodo. Far partire un progetto come Sfera è molto complesso e servono competenze specifiche, ma l’effetto imitatore che tramite questa attività potrebbe far nascere altre attività di successo».
L’investimento di 19 milioni di euro nel territorio comunale ovviamente ha trovato e non poteva essere altrimenti anche l’entusiasmo dell’amministrazione comunale. L’assessore Tonini ha definito il progetto «una pagina storica nel libro dell’agricoltura» mentre il sindaco Iacomelli ha sottolineato le opportunità per il territorio e la possibilità di investimenti importanti «Siamo sempre stati “famosi” per i nostri rigidi vincoli urbanistici, -ha detto- ma la nostra priorità è la salvaguardia del territorio. Abbiamo bisogno di inventarci attività nuove e la realizzazione di questo progetto dimostra che è possibile creare opportunità economiche, occupazione e nello stesso tempo salvaguardare il territorio».
Sfera WaterFood ha scelto proprio la frazione di Castellaccia per la sua produzione ecosostenibile.

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