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13 Giugno 2017
COLDIRETTI GROSSETO: PER LE PREDAZIONI CONSEGNATO IN PREFETTURA UN DOCUMENTO A TUTELA DEGLI ALLEVATORI

“L’economia dei nostri territori, collinari e montani, si regge,soprattutto, sull’attività agricola e allevatoriale, che ha come punto di riferimento caseifici sociali e privati di importanza nazionale, i quali in pochi anni hanno visto scomparire milioni di litri di latte, con un progressivo impoverimento di tutto l’indotto e della filiera”.
Così la Coldiretti di Grosseto, in un documento consegnato in Prefettura, venerdì scorso,  a firma del presidente Marco Bruni e del direttore Andrea Renna,  torna a sottolineare l’esigenza di porre in essere quanto possibile per porre un freno alla questione degli attacchi dei predatori che diventa sempre più insostenibile. “Oggi – emerge tra l’altro nella nota  - e’ in gioco la sopravvivenza di territori, che pulsano esclusivamente della presenza di allevatori e delle loro famiglie. Il loro esodo ed il conseguente abbandono di quei presidi che hanno delineato e conservato il profilo del paesaggio rurale collinare della nostra Provincia,esporrebbero i territori a nuovi rischi di dissesto idrogeologico, con conseguenze disastrose anche nei territori a valle”. Bruni e Renna hanno sottolineato la necessità della messa in campo di  una efficace azione di prevenzione e una tempestiva copertura attraverso forme adeguate di risarcimento a ristoro dei danni frequenti e consistenti arrecati agli allevamenti. Per quanto riguarda i cani vaganti sarebbe quanto mai necessaria la prosecuzione anche per 2018 del protocollo a suo tempo firmato e condiviso in Regione Toscana trasversalmente con l’Assessorato alla Salute e che prevede  le catture con appositi strumenti, come le gabbie, soprattutto nelle zone dove venivano segnalati in modo più costante attacchi e perdite dei capi.La misura che sta dando buoni risultati con circa 80 catture in pochi mesi, è direttamente condotta dagli Uffici territoriali USL di Grosseto. Nella stessa azione tra l’altro, è stata introdotta la possibilità in aree rurali di “microcippare” gratuitamente i cani domestici e da “guardiania” delle greggi, nonché la sterilizzazione gratuita degli stessi. Sui danni il presidente ed il direttore non girano intorno al problema e sottoscrivono: “ Non è accettabile che si ripetano situazioni come quelle subite da 70 allevatori che hanno registrato attacchi e danni sino a fine 2014, ed hanno dovuto aspettare oltre due anni, fino a gennaio 2017, per ricevere il risarcimento. 
Riaffermiamo la necessità di garantire la puntuale e corretta quantificazione dei danni, il cui auspicato sollecito risarcimento, non può essere soggetto al regime “de minimis” (aiuti di Stato) e quindi non può essere limitato all’importo massimo di 15.000 euro liquidabili in un triennio. 
Ciò deve rendersi possibile anche per le richieste già presentate e gli indennizzi già liquidati in modo parziale. Su questo fronte Coldiretti sta sostenendo, anche con la propria rappresentanza di Bruxelles, la richiesta notificata a marzo dalla Regione Toscana, nella quale si chiede la deroga al regime “de minimis” per questa specifica problematica.
In tale sede sarebbe auspicabile che si arrivasse ad un accordo per una veloce attivazione delle  misure contenute nel Piano, rendendo possibile affrontare in modo efficace il contenimento di ibridi e cani vaganti, ed individuando nuove risorse da destinare al risarcimento pieno dei danni e a serie misure di prevenzione sostenibili dall’ambiente e dall’allevatore, sia in termini economici che gestionali.
 
 
 
LA SCHEDA:
In Toscana si aggirano circa 1000 predatori tra lupi in purezza, ibridi cane/lupo e cani erranti. La situazione è stata più volte denunciata da  Coldiretti per l’insostenibile situazione in cui si trovano ad operare le imprese zootecniche per i continui attacchi alle greggi ed alle mandrie, con gravi danni diretti, per la perdita dei capi, ma anche indotti per la riduzione della produzione di latte, ed il vertiginoso incremento di aborti.   La Toscana, come diverse altre regioni italiane, ospita un patrimonio di lupi significativo, nel 2015 è stata rilevata nel territorio regionale la presenza di 109 branchi per complessivi  600 lupi. 
Nel 2016 sono state presentate domande di indennizzo, riferite a 698 attacchi di predatori agli animali allevati, per un danno che supera 1,3 milioni di euro. Purtroppo questi primi mesi del 2017 hanno confermato che il fenomeno è in continua crescita, lasciando una lunga traccia di sangue nelle greggi, con attacchi in provincia di Siena e Grosseto, oltre ad incontri molto ravvicinati in altre aree della regione.
La presenza del lupo rappresenta un elemento fondamentale di valorizzazione della biodiversità a condizione che sia circoscritta in habitat idonei ed in un numero di soggetti adeguato, diversamente rappresenta un elemento di disequilibrio ambientale.
In diverse aree della Toscana e della Maremma si ravvisa una situazione di emergenza legata anche alla presenza di individui ibridi e di cani domestici inselvatichiti che rischiano, altresì, di compromettere la caratterizzazione genetica del lupo stesso.

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