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23 Maggio 2017
COLDIRETTI GROSSETO: DAL CAPOLUOGO E DA MOLTE ZONE DELLA MAREMMA SEGNALAZIONI DI DISAGI PER LA SICCITA’

  
 
“Dopo le numerose sollecitazioni, nella nostra sede provinciale e in molti uffici zona, si sono moltiplicate le segnalazioni di danni ingenti per la siccità”. A parlare il direttore provinciale di Coldiretti Grosseto, Andrea Renna che ha aggiunto: “Nella nostra provincia il 2017 rischia davvero di essere, come purtroppo, avevamo pronosticato, l’anno fotocopia del 2012, quando, già a metà aprile, la Regione Toscana, fu costretta a dichiarare lo stato di emergenza per siccità. Più che un anno fotocopia – spiega Renna – sembra una brutta o pessima copia per il territorio, soprattutto per il settore agricolo già alla prese con un periodo non certo brillante. Gli invasi continuano ad essere in sofferenza. Neve in montagna e pioggia sono state davvero rare e le previsioni non lasciano intravedere nulla di buono. Le segnalazioni sono arrivate a macchia di leopardo da molte aree del territorio e in special modo dalla campagne del capoluogo. “D’altronde – continua Renna - l’indice pluviometrico indica proprio Grosseto come la città più arida dell’intera regione. Il quadro che emerge è davvero preoccupante. Grosseto conferma il trend degli ultimi due anni: è la città toscana con i problemi maggiori di siccità, tra le prime tre del centro Italia. Come sede di Coldiretti Grosseto abbiamo evidenziato anche alla nostra sede regionale l’importanza di attivare tutto quanto necessario al fine di far verificare l’avvio delle verifiche e delle segnalazioni su Artea da parte degli imprenditori agricoli, così come avvenuto per il gelo che ha colpito la nostra regione poche settimane fa nelle zone di montagna. “Chiediamo di valutare la situazione idrologica analizzando le esigenze dell’agricoltura e del sistema produttivo – conclude Marco Bruni presidente di Coldiretti Grosseto - al fine di verificare se sussistano le condizioni minime per dichiarare lo stato di emergenza per siccità. Non sarebbe la prima volta a dimostrazione che siamo davanti a un mutamento climatico con cui fare i conti che l’agricoltura la sta mettendo in ginocchio davvero”.

 

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