Fa il pastore, come suo padre Frediano, e prima ancora come suo nonno Artemio che più di cinquant’anni fa aveva scoperto e si era innamorato della maremma proprio dopo una transumanza “fatale”, il nuovo delegato dei Giovani di Coldiretti Grosseto. Con i suoi 28 anni Simone Parrucci è tra i più giovani allevatori di ovini non solo della maremma ma della Toscana. Sfida il lupo a testa alta e con il petto in fuori guardandolo dritto negli occhi per marcare il suo territorio ed ha progetti ambiziosi per il suo allevamento e per le sue terre. La sua missione è convincere i suoi coetanei ad impegnarsi e prendere in mano le redini delle aziende di famiglia altrimenti destinate a chiudere o essere cedute. E’ il suo il nome nuovo del movimento giovanile di Coldiretti che succede a Lorenzo Pavone che per cinque anni aveva guidato gli imprenditori under 35. Simone è stato eletto in occasione dell’ultima assemblea dei Giovani Coldiretti Impresa che si è tenuta all’azienda Cacciagrande a Castiglione della Pescaia alla presenza del direttore, Milena Sanna e della segretaria del movimento, Chiara Sani.
Rinnovato anche il coordinamento provinciale del movimento composto da Luca Colella e Serena Socci che sono saranno i vice di Parrucci, Francesco Speroni, Francesco Sabatini, Jacopo Casazza, Mattia Lusini, Giulio Laurenti, Marco Simoni, Riccardo Casini, Lucia Dori, Andrea Failli, Gabriele Uleri, Giusy Di Maro, Filippo Dazzi Francesco Ronchetti, Francesco Santori, Giacomo Garofani.
“Voglio incontrare i miei coetanei, parlargli e coinvolgergli nelle nostre iniziative. Manca il ricambio generazionale nelle nostre campagne: è un fattore che ci preoccupa molto. Quando i nostri padri e nonni non riusciranno più a mandare avanti le aziende dove siamo cresciuti chi lo farà? – spiega il nuovo delegato Parrucci – Molti sono spaventati dall’impegno che li aspetta preferendo un posto fisso, al riparo, piuttosto che trebbiare o accudire le greggi. Siamo istruiti, molti sono laureati, usiamo i social e siamo connessi con il mondo: sono elementi di modernità di cui la nostra agricoltura ha bisogno per evolversi. L’agricoltura è profondamente cambiata in questi anni. La tecnologia ci consente di faticare di meno ed avere più tempo per noi. Riesco a lavorare e divertirmi. Faccio tutto quello che fanno i ragazzi della mia età”. In provincia di Grosseto i giovani imprenditori sono 513 e rappresentano appena il 5,6% del totale delle imprese agricole.
L’ingresso di Simone nella compagine aziendale è coinciso con il progressivo ingrandimento del gregge: da 200 capi l’azienda oggi ne possiede 600. Le pecore, tutte di razza sarda incrociata con lacaune, vengono munte meccanicamente due volte al giorno, alle 5.00 la mattina e alle 5.00 la sera. Il latte viene conferito tutto al Caseificio Grosseto per la produzione di formaggi e derivati. Alla base della sua scelta c’è la grande passione per la campagna e per la zootecnia. L’azienda, circa 55 ettari tra collina e pianura, si trova a Ponte Mossellini a 3 km da Grosseto. Ma nonostante la vicinanza con il centro abitato la presenza dei lupi è una costante minaccia. “I lupi ormai attaccano anche di giorno. – spiega ancora Parrucci – Sono una seria minaccia per la pastorizia. Ma io non intendo lasciarli vincere”. L’attività di allevamento corre a fianco a quella olivicola. “Il progetto prevede di realizzare un piccolo frantoio aziendale e di frangere direttamente in azienda le olive delle nostre piante. – conclude Parrucci – La mia vita è qui. Nella nostra maremma”.
Congratulazioni per la nomina di Simone Parrucci arrivano dal delegato confederale, Fabrizio Filippi e dal Direttore Milena Sanna che ringraziano il delegato uscente, Lorenzo Pavone per l’impegno ed il lavoro svolto di tutti questi anni alla guida del movimento.