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5 Settembre 2025
MERCOSUR: ACCORDO CON PAESI SUDAMERICANI ANCORA INSODDISFACENTE, SERVONO RECIPROCITA’ E PIU’ CONTROLLI

“Insoddisfacente e pericoloso per le imprese agricole ed i consumatori. L’accordo con i paesi del Mercosur, Brasile, Argentina, Uruguay e Paraguay, deve essere vincolato a precise garanzie sul rispetto del principio di reciprocità degli standard produttivi e su controlli puntuali su tutti i prodotti agroalimentari che entrano in Europa, se non vogliamo mettere a rischio la salute dei consumatori e il futuro delle filiere agroalimentari”: a ribadire le preoccupazioni per le conseguenze dell’accordo di partenariato con il blocco dei paesi sudamericani, appena adottato dal collegio dei commissari UE, è Coldiretti Grosseto. “Non siamo contrari agli accordi di libero scambio con altri paesi o mercati, che oggi permettono al nostro agroalimentare di esportare oltre 4 miliardi di prodotti nel mondo, purché questi accordi siano costruiti su una reale reciprocità che si traduce in eguali regole ed eguali standard produttivi di qualità e sicurezza alimentare. Principi e modelli produttivi che le imprese italiane hanno nel loro Dna. – va dritto al bersaglio il presidente di Coldiretti Grosseto, Simone Castelli – Il rischio di questo accordo e di altri che la commissione Europea sta discutendo mettono in pericolo la salute dei consumatori e la stabilità dei nostri mercati che saranno invasi da alimenti e cibi di bassa qualità, a prezzi stracciati, ottenuti utilizzando fitofarmaci e pesticidi vietati in Europa o sfruttando il lavoro delle fasce più vulnerabili. Senza reciprocità è concorrenza sleale”.

La previsione di una clausola di salvaguardia, seppur un passo in avanti, non convince Coldiretti Grosseto. “Le clausole di salvaguardia prevedono un meccanismo dove occorre la denuncia e, poi, una successiva verifica, con tempi lunghissimi rispetto a quelli del mondo delle imprese. – spiega Castelli - In sostanza solo dopo anni è possibile stabilire se c’è stata una violazione della clausola di salvaguardia. Il problema è che nel frattempo si sarà conclamata una situazione di concorrenza sleale con danni irreparabili per le nostre imprese“.

Oltre a ciò, occorre garantire controlli sul 100% dei prodotti agroalimentari che entrano nei confini europei ed italiani per assicurarne la sicurezza alimentare e il rispetto delle regole che valgono per i nostri produttori. Nei Paesi sudamericani – ricorda Coldiretti Grosseto – si fa tutt’ora largo uso di antibiotici e altre sostanze come promotori della crescita negli allevamenti, oltre all’utilizzo uso di pesticidi vietati da anni nella Ue. Una preoccupazione fondata sui numeri: nei primi nove mesi del 2025 sono scoppiati 130 allarmi alimentari nei Paesi Ue legati all’importazione di prodotti alimentari dal Mercosur, di cui oltre un terzo legati proprio alla carne, secondo un'analisi Coldiretti su dati Rasff. Proprio la carne bovina e quella di pollo, assieme a riso e zucchero sarebbero peraltro – rilevano Coldiretti Grosseto - le filiere più danneggiate dall’accordo. “Solo il 3% dei prodotti che arrivano dall’estero viene verificato in Europa, con un sistema che lascia ai singoli Stati membri il compito di decidere i controlli, creando inevitabili dinamiche al ribasso. – analizza ancora Castelli - Senza le necessarie garanzie l’accordo colpirà le piccole e medie imprese agricole ma anche le piccole aziende del Sudamerica andando a peggiorare ulteriormente un deficit della bilancia commerciale agroalimentare tra Italia e Mercosur già estremamente ampio.

Per Coldiretti Grosseto assolutamente inaccettabile, poi, l’idea di utilizzare i soldi della riserva di crisi della Politica agricola comune per “coprire” – concludono Coldiretti e Filiera Italia - i potenziali danni economici causati dall’accordo alle filiere, usando in pratica i soldi degli agricoltori, anche alla luce degli inaccettabili tagli alla Pac annunciati dalla Commissione.

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