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31 Ottobre 2023
LUPO: GROSSETO, PRESTO NUOVO INCONTRO TRA PREFETTURA, REGIONE TOSCANA, ISPRA E CORPO FORESTALE

Ci sarà un nuovo tavolo, dopo quello dello scorso 25 luglio, tra Prefettura, Regione Toscana, Ispra e Corpo Forestale dello Stato sull’emergenza predazioni in maremma. Le rassicurazioni sono arrivate dallo stesso Prefetto di Grosseto, Paola Berardino in occasione di un incontro, la scorsa settimana, con il Presidente provinciale di Coldiretti, Simone Castelli ed il Direttore provinciale, Milena Sanna. La via istituzionale è quella scelta da Coldiretti Grosseto, in questa fase, per sondare tutte le strade percorribili che guardino anche oltre al piano nazionale lupo in discussione nella Conferenza Stato-Regioni per dare risposte vere ai 1.200 allevatori ovi-caprini che ogni giorno vedono predati le loro greggi. La maremma è tra le aree più critiche ed interessate dal fenomeno delle predazioni in Italia: più di una al giorno. L’iperbole crescente delle predazioni nelle campagna maremmane ha contribuito, insieme ad altri fattori, alla perdita dell’8,3% della superficie agricola utilizzata in gran parte concentrata proprio nelle aree montane e collinari. “Solo le istituzioni possono sbrogliare questa intricata matassa legislativa affrontando l’emergenza predazioni, così come quella ungulati, sulla base delle evidenza della scienza e non dell’emotività o degli umori della piazza. – spiega Simone Castelli, Presidente Coldiretti Grosseto lanciando una provocazione – Lupi ed ibridi stanno uccidendo lentamente la pastorizia e la filiera lattiero-casearia che di questo passo per sopravvivere e salvaguardare centinaia di posti di lavoro, a causa della progressiva chiusura delle stalle, dovrà fare arrivare il latte da altrove o acquistarlo in polvere. Il pecorino toscano, come lo conosciamo oggi, non esisterà più e con lui una tradizione ancestrale che ha modellato queste terre e permeato la nostra cultura alimentare. I pascoli diventeranno boscaglia. Le conseguenze di questa emergenza saranno disastrose per una terra come la maremma che vive di agricoltura”.

Il neo presidente di Coldiretti Castelli ha incontrato, in queste settimane, diversi allevatori nelle loro aziende. “In uno di questi incontri ho potuto assistere di persona alla strategia di alcuni di questi esemplari che osservavano da lontano il gregge pronti a colpire. – racconta Castelli – Gli indennizzi, per quanto importanti, non possono essere la soluzione perché sono irrisori rispetto al reale danno subito dai pastori.  La soluzione che chiediamo è un piano di gestione dei predatori a tutela degli allevatori, della genetica delle greggi, della filiera ovi-caprina che alimenta una fetta importantissima dell’economia agroalimentare del nostro territorio, dell’occupazione e dei cittadini”.

Sono quasi 2.500 gli eventi di predazione in regione a danno delle aziende zootecniche in un quinquennio. Due terzi tra Grosseto e Siena. Il 95% delle predazioni riguardano le pecore secondo lo studio dell’Ispra. Una presenza, quella del lupo e sempre più di ibridi, che non è più confinata alla sola montagna. Periodici sono infatti gli avvistamenti di lupi tra le abitazioni o vicino ai centri abitati che pongono interrogativi di sicurezza pubblica.

Per Coldiretti Grosseto il modello da seguire è quello della Francia e della Svizzera che hanno attuato piano di gestione per le specie selvatiche efficaci ma ha anche fornito soluzioni a tutela del lupo in purezza come misure di contenimento straordinarie attraverso la cattura degli ibridi, incroci di lupo e cani, che imperversano nelle campagne e contribuiscono alle uccisioni delle greggi. “Nel 1973 il lupo era una specie gravemente minacciata, gli esemplari censiti erano solo 100; l’ultimo censimento dell’Ispra, nel 2022, ha contato 3.300 animali nelle regioni della zona peninsulare con una probabilità di presenza molto elevata in maremma dove ha colonizzato quasi la totalità degli ambienti idonei. Il progetto di ripopolamento ha funzionato talmente bene che oggi gli esemplari hanno portato ad uno squilibrio. L’aumento del numero di predatori è inversamente proporzionale a quello degli allevamenti. – conclude ilPresidente di Coldiretti Grosseto – Declassare il lupo dal suo attuale stato di protezione è sicuramente un pezzo di strada da percorrere. Serve più coraggio nell’attuare ciò che la legislazione permette già oggi di fare attraverso la direttiva Habitat”.

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