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20 Luglio 2023
AGRICOLTURA: SIMONE CASTELLI E’ NUOVO PRESIDENTE PROVINCIALE, NOMINATO IL CONSIGLIO PROVINCIALE. Sfoglia la galleria fotografica

E’ Simone Castelli il nuovo presidente provinciale di Coldiretti Grosseto. Viticoltore e produttore di Morellino di Scansano DOCG, Castelli è titolare del Podere 414 nel paese di Montiano. E’ lui il nuovo leader degli agricoltori della maremma chiamato a guidare Coldiretti per i prossimi cinque anni e a consolidare la crescita del settore che ha ancora ampissimi margini di sviluppo con lo 0,7% in più di imprese nel 2022. Un dato in controtendenza rispetto all’andamento regionale con 9.164 imprese agricole attive. Con la sua elezione all’unanimità finisce il lungo commissariamento della federazione provinciale che ora può affidarsi ad una rinnovata, determinata e appassionata classe dirigente ben radicata sui territori, presente e motivata.  E’ il risultato dell’assemblea elettiva provinciale che si è tenuta all’Eden Club, a Grosseto, alla presenza del presidente regionale Fabrizio Filippi che in questa delicata fase aveva ricoperto l’incarico di Delegato Confederale, il direttore provinciale, Milena Sanna, il direttore regionale, Angelo Corsetti e Paolo Giannini (Area organizzazione Coldiretti Nazionale). All’assemblea hanno partecipato il sindaco, Antonfrancesco Vivarelli Colonna, il presidente della provincia di Grosseto, Francesco Limatola e della Camera di Commercio del Tirreno, Riccardo Breda ed i vertici di Carabinieri e Corpo Forestale dello Stato.

Eletto contestualmente il consiglio provinciale formato da Lubiano Balotti, Aldo Cini, Fabrizio Generali, Francesco Monaci, Lorenzo Piras, Mauro Santi, Anna Maria Gabbricci, Silvia Tanilli, Lorenzo Pavone, Marianna Dori (Donne Impresa Coldiretti), Simone Parrucci (Giovani Impresa) e Domenico Tocchi (Fedepersionati).

Laureato in scienze e tecnologie agrarie all’Università di Firenze, è stato il nonno, socio storico di Coldiretti, a trasmettergli l’amore per la terra e per l’agricoltura, il padre, enologo molto apprezzato, gli ha invece trasferito quella per le viti e per il vino. “Esco per la prima volta dalla mia azienda per affacciarmi in un mondo per me nuovo, ma da sempre conosciuto, che è quello della rappresentanza. – ha detto durante l’intervento di insediamento dove le parole fierezza ed identità ricorrono più volte – Lo stimolo a raccogliere questo importante incarico proviene anche dal fatto che Coldiretti non può solo essere considerata una associazione ma rappresenta una vera e propria forza sociale l’unica in grado di intercettare ed anticipare i bisogni del mondo agricolo con lungimiranza difficilmente riscontrabile altrove. Traccia la rotta ed è sempre in prima linea in nome e per conto delle imprese e del consumatori. Sono molte le battaglie che ha vinto e di cui beneficiamo noi tutti oggi”.

Il neo presidente ha ricordato le più recenti come la legge contro il cibo sintetico promossa da Coldiretti, primo paese al mondo a farlo, fresca di approvazione del Senato ed ora attesa alla Camera che, appellandosi al principio di precauzione per la salute dei cittadini, vieta la produzione, la vendita e commercializzazione di alimenti, mangimi e bevande coltivate nei biorettatori, a farlo e quelle storiche in difesa del made in Italy agroalimentare che solo grazie ad un’azione costante, decisa e concreta consente ai consumatori di avere etichette chiare, leggibili su molti prodotti che si acquistano sugli scaffali. Ma l’obiettivo è estenderla a tutti i prodotti.

Ed ancora il fenomeno dell’Italian sounding che vale, per le sole produzioni agroalimentari della maremma, più del doppio dell’intero export che l’Istat ha certificato nel 2022 essere di 185 milioni di euro. “In giro nel mondo ci sono milioni di consumatori convinti di mangiare prodotti italiani ma in verità sono fake, di italiano e maremmano non hanno nulla se non il nome ed una etichetta che lo ricorda. – ha spiegato – Recuperare questa fetta di mercato e consumatori è una priorità”.

Non è mancata la tematica dei cambiamenti climatici con la necessità di sostenere gli investimenti in agricoltura di precisione ed infrastrutture per mitigarne gli effetti, la transizione al biologico che a Grosseto sarà favorita dal nascente distretto bio e l’emergenza fauna selvatica e soprattutto delle predazioni che stanno falcidiano gli allevatori. “Abbiamo una terra scolpita dagli agricoltori; un mosaico di colori, olivi, vigne, querce, castagneti e boschi che definisce la nostra identità e da forza alle nostre produzioni. Gli agricoltori sono persone schiette, fiere. Sono artisti ed artigiani di questo splendido mosaico. Siamo guardiani del paesaggio. C’è molto da fare. Inizieremo da una fase di ascolto visitando, insieme al direttore Sanna, le imprese. Il contributo che l’agricoltura può dare al benessere del territorio e della comunità può essere molto superiore a quello che assicura oggi. E’ mettendo l’agricoltura al centro che la nostra maremma vincerà le sfide della sostenibilità, della sovranità alimentare e della transizione energetica”.

Coldiretti Grosseto ringrazia il Delegato Confederale, Fabrizio Filippi per l’impegno ed il grande lavoro svolto in questi anni e si congratula con il nuovo presidente Castelli e con tutti i componenti del consiglio provinciale.

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