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12 Luglio 2011
Al Palalottomatica 16Mila bandiere gialle Coldiretti. Marini attacca Governo e opposizione: “Avete dimenticato l’agricoltura”

Roma - Rinnovare il “patto” con i consumatori, rimettere al centro del sistema produttivo nazionale un’attività primaria che tutela il territorio e produce grandi economie di scala, e soprattutto - lo ha ricordato nel suo intervento il presidente nazionale Sergio Marini - “da da mangiare alla gente”. Alla grande assemblea nazionale del sette luglio, Coldiretti, ha gettato sull’instabile piatto della politica italiana i valori del buonsenso. Valori che troppo spesso vengono sottovalutati, o presi in scarsa considerazione. “Cambiano ministri dell’agricoltura, cambiano governi – così ha scaldato gli oltre 16Mila del Palalottomatica Marini all’inizio della sua relazione -, ma non si riesce a restituire al nostro settore quel ruolo centrale che assolutamente merita”. Così l’evento dell’Eur, che aveva lo scopo di rilanciare il grande progetto economico di Coldiretti, quello relativo alla implementazione di una “filiera agricola tutta italiana certificata e firmata dagli agricoltori”, ha fatto pendere la bilancia del consenso nettamente dalla parte di una associazione che rappresenta oltre i il 70 % dell’agricoltura nazionale, e che si è mostrata capace – in epoca congiunturale negativa – non solo di reggere alla crisi, ma pure di mostrare evidenti segni di ripresa. Con dati in controtendenza perfino nel contesto della occupazione giovanile. Ed erano moltissimi, i giovani, arrivati al Palalottomatica avvolti nelle loro bandiere gialle, alcuni dei quali portatori di idee e soluzioni talvolta geniali, a sostegno e ad integrazione del reddito aziendale in agricoltura. Perché se c’è un elemento che è emerso con certezza nel corso dei lavori dell’assemblea, il nostro Paese, senza una adeguata valorizzazione e protezione dell’attività primaria – lo ha ricordato lo stesso Segretario di Stato Vaticano Tarcisio Bertone - non ha futuro. La delegazione Toscana, guidata dal presidente Regionale Coldiretti, Tulio Marcelli, è intervenuta all’evento con oltre 1500 soci. “Un segnale di buona volontà e determinazione – ha commentato Marcelli – che ci rende consapevoli di camminare nella giusta direzione”. Lo stesso presidente regionale, nella sua qualità di responsabile nazionale di Terranostra, ha rilasciato diverse interviste in sala stampa, ricordando come “la risorsa agrituristica sia centrale per la tenuta dell’intero comparto agricolo”. Rivolto ad un parterre particolarmente qualificato, presenti il Ministro dell’Economia Tremonti, del Lavoro Sacconi, dell’Agricoltura, Romano, della Sanità Fazio, e il vice Segretario del Pd, Letta, oltre al già citato Segretario di Stato Vaticano, Bertone, Sergio Marini ha mostrato una netta e decisa “equidistanza” da maggioranza e opposizione. Un segnale politicamente forte, in un momento di politica particolarmente debole. “Occorrono i fatti – ha detto Marini – occorre, come tutti i governi promettono da anni, non facendolo, che si vada in Europa e si metta sul piatto il reale peso e le reali esigenze della agricoltura nazionale. E’ impensabile – ha aggiunto – che dopo le mozzarelle blu, la diossina nei mangimi, il batterio killer, tutti fenomeni estranei al nostro sistema produttivo, i nostri governi non siano capaci di imporre una reale etichettatura in grado di salvaguardare sia il produttore che il consumatore”. D’altro canto se a Bruxelles si piange, a Roma non certo si ride, con la legge nazionale sulla tracciabilità ancora priva dei necessari regolamenti attuativi. Tanto che Marini ha concluso in modo per lui anomalo: non concludendo, e limitandosi a fare i saluti finali. Per lasciare il cerino acceso dai 15Mila del Palalottomatica in mano ai politici. Perché la finiscano di spengere le candele altrui, non essendo capaci di accendere le proprie.

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