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4 Aprile 2011
Al via la Fiera del Madonnino, il saluto del presidente di Coldiretti, Francesco Viaggi

Nel mio intervento di saluto dello scorso anno, dedicato ad un momento fieristico importante per il nostro sistema economico, come quello rappresentato dalla Fiera del Madonnino, avevo notato come, al di là delle molte e gravi problematiche che continuano a pesare sulla imprenditoria agro-alimentare, potessimo registrare qualche positivo segno di ripresa. Nonostante la congiuntura internazionale non fosse, come non lo è neppure adesso, favorevole. Ancora una volta il merito di una sostanziale tenuta del settore agroalimentare la si deve ascrivere, integralmente, all’impegno dei nostri soci a rimpadronirsi del loro destino. Confortati – occorre dirlo - dagli step di implementazione del progetto economico di Coldiretti per una “Filiera agricola tutta italiana e firmata dai produttori”. Con la nascita della Fondazione Campagna Amica, l’ampia galassia produttiva e imprenditoriale che si riconosce in Coldiretti è stato creato uno strumento originale interamente dedicato alla promozione e al sostegno della nostra agricoltura, nell’ottica del miglioramento tanto dei rapporti con il consumatore quanto della qualità della vita degli agricoltori e delle famiglie. In provincia di Grosseto – con prudente modestia – posso sottolineare con soddisfazione come l’azione di Coldiretti sia riconosciuta tra le più efficaci. Oltre al consolidamento dei nostri mercati a “filiera corta”, infatti, la nostra Federazione è riuscita a dare vita ad altre importanti iniziative di attuazione del Progetto economico di Coldiretti: con l’apertura del punto vendita sperimentale di Orbetello, cui ne seguirà uno analogo, ma di dimensioni maggiori a Follonica, con l’apertura anche nel centro storico del Capoluogo di un piccolo mercato degli agricoltori, e soprattutto con una articola politica di dialogo tra la nostra città e la nostra campagna, attraverso azioni di educazione all’ambiente, alle sue risorse e ai suoi prodotti tradizionali. In particolare segnalo con orgoglio gli accordi con scuole e associazioni sportive, dedicate all’educazione alimentare, che si stanno concretizzando con incontri tanto in classe, che nelle aziende agricole, e che si concluderanno con dei campi estivi, la cui mensa sarà integralmente allestita con prodotti al 100 % made in Maremma. Recentemente Coldiretti Grosseto ha favorito la nascita di una cooperativa di coltivatori, che è stata subito chiamata a far parte assieme ad altre dieci sodalizi consimili – è un altro nostro primato – al Consorzio nazionale della vendita diretta. Si aprono così nuovi spazi di penetrazione di un mercato che richiede convintamene prodotti agroalimentari di qualità e a basso impatto ambientale. Spazi che con, impegno, cerchiamo di riempire anche andando a soddisfare gruppi di acquisto solidale, mense e parrocchie. Per non parlare di quanto potremo fare in futuro anche assieme al settore della ristorazione, che da tempo ci chiede di realizzare forme di partenariato, all’insegna di una alimentazione consapevole, del contatto diretto tra agricoltori e consumatori, della filiera corta, della qualità e tradizione, della biodiversità, del no agli ogm. D’altro canto non si deve neppure perdere di vista quanto il mercato aperto possa offrire, in termini di progresso economico, alla nostra agricoltura. E manifestazioni come questa, alla quale fanno corona una pluralità di iniziative promozionali, come il Maremma Wine Shire, al quale sarà auspicabilmente affiancato un più ampio work shop dedicato in generale al settore “food”, non possono che coglierci pronti a collaborare e a offrire il nostro contributo. Tanto che, a questo proposito, Coldiretti ha dato vita a società di scopo, in grado di confrontarsi utilmente anche con realtà di mercato internazionale globale. Insomma molto stiamo facendo e molto – come accade – è ancora da fare. La consapevolezza di Coldiretti è quella di avere imboccato la via giusta per sostenere una agricoltura tradizionale, che abbia anche il pregio di mantenere e tutelare l’ambiente: una consapevolezza che diviene conforto, di fronte alla constatazione che le prime diffidenze, manifestate da qualche settore minoritario del sistema agricolo nazionale nei confronti del progetto economico nazionale di Coldiretti, si stanno trasformando in timidi riconoscimenti della sua effettiva potenzialità. Pur rappresentando la stragrande maggioranza dell’ agricoltura italiana Coldiretti non è certo dispiaciuta di essere “prima tra pari”.

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