Grosseto dice no al cibo sintetico che rischia di spazzare via tutto ciò che rende il nostro paese e la nostra maremma speciale ed unica: la sua agricoltura, la sua identità, la storia, il paesaggio ed il turismo che è collegato alla presenza delle attività nelle campagna e nelle aree più marginali. Sono questi gli spaventosi effetti della produzione e poi della commercializzazione del cibo che non è cibo in provetta prodotto da poche multinazionali che vogliono il controllo della nostra alimentazione e della più importante filiera mondiale: da Bill Gates (fondatore di Microsoft) ad Eric Schmidt (cofondatore di Google), da Peter Thiel (co-fondatore di PayPal) a Marc Andreessen (fondatore di Netscape), da Jerry Yang (co-fondatore di Yahoo!) a Vinod Khosla (Sun Microsystems).
E’ scattata sabato 12 novembre dal mercato di Campagna Amica di via Roccastrada con la firma del sindaco di Grosseto, Antonfrancesco Vivarelli Colonna, del Presidente della Camera di Commercio Maremma e Tirreno, Riccardo Breda e del parlamentare Marco Simiani la grande mobilitazione di Coldiretti per ottenere una legge di iniziativa popolare contro la produzione e la vendita di cibo in laboratorio: non solo carne, la Frankestein Meat fabbricata in serie all’interno di un bioreattore prelevando cellule staminali da un feto ma anche latte, pesce e miele potrebbero presto invadere le nostre tavole senza essere passate da stalle, mari e laghi o alveari. Già ad inizio 2023 potrebbero essere, infatti, introdotte a livello Ue le prime richieste di autorizzazione all’immissione in commercio che coinvolgono Efsa e Commissione Ue, mentre entro il primo semestre 2023 negli Usa potrebbero entrare in commercio i primi prodotti sintetici.
“Con questa petizione vogliamo mettere al bando la produzione e la commercializzazione di cibo sintetico. – spiega Fabrizio Filippi, Presidente Coldiretti Toscana e Delegato Coldiretti Grosseto - Diciamo con forza no al tentativo di omologare il cibo in vitro. L’adesione dei cittadini, a poche ore dall’avvio, è già straordinaria così come della politica e delle istituzioni che hanno subito compreso i rischi di questa deriva senza precedenti e di affiancarci in questa battaglia”. Battaglia che ha già trovato l’appoggio della Regione Toscana con la firma e l’impegno del Presidente Eugenio Giani e del vice presidente, Stefania Saccardi, e ora anche del Comune di Grosseto: “C’è il nostro impegno a portare in consiglio comunale una mozione a sostegno della petizione. – spiega il sindaco di Grosseto, Alessandro Vivarelli Colonna – Il cibo sintetico rischia di annientare le piccole aziende che producono le nostre eccellenze, cibo sano, vero, che lottano contro il dissesto idrogeologo e modellano il nostro paesaggio. Non possiamo consentire un gioco multimilionario di poche multinazionali in nome di una falsa sostenibilità”.
Ma è anche una battaglia di civiltà: “Il cibo deve rimanere un fatto naturale e non può essere nelle mani di pochi miliardari. – spiega Carmelo Troccoli, Direttore della Fondazione Campagna Amica - Il cibo è di tutti. È fenomeno che dobbiamo contrastare”. Una battaglia che deve essere di tutti: “Faremo la nostra parte in Parlamento e nella commissione. – assicura l’On. Marco Siminelli,
Marco Siminelli – E’ una battaglia trasversale, non solo della maggioranza. Noi possiamo combattere il cibo sintetico se rafforziamo le imprese che producono qualità”. Ad accompagnare l’avvio della raccolta, che ha subito trovato una straordinaria adesione da parte dei cittadini, c’erano carne alla brace, degustazioni di piatti maremmami degli agrichef e laboratori per le scuole nella cornice di un mercato diventato un punto di riferimento di qualità, trasparenza, sostenibilità e di convenienza. “Non a caso abbiamo scelto il mercato di Campagna Amica per far partire la grande mobilitazione di Coldiretti. – spiega Milena Sanna, Direttore Coldiretti Grosseto - E’ una battaglia per le imprese agricole e soprattutto per i consumatori che sono al nostro fianco. Le centinaia di firme raccolte in appena in un giorno ne sono la testimonianza”. La petizione potrà essere sottoscritta negli uffici Coldiretti, nei mercati contadini di Campagna Amica e in tutti gli eventi promossi a livello nazionale e locale.