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26 Febbraio 2020
COLDIRETTI: CINGHIALI, PER 81% ITALIANI VANNO FERMATI, ANCHE LA MAREMMA A MONTECITORIO

Presente una nutrita delegazione della Coldiretti Grosseto con agricoltori provenienti da tutta la Maremma e dalla Toscana in generale, in Piazza Montecitorio a Roma alla manifestazione di Coldiretti per dire #bastacinghiali.
I dati parlano chiaro, oltre otto italiani su 10 (81%) pensano che l’emergenza cinghiali vada affrontata con il ricorso agli abbattimenti, soprattutto incaricando personale specializzato per ridurne il numero. E’ quanto emerge dal primo Dossier Coldiretti/Ixe’ sull’emergenza animali selvatici in Italia, presentato in occasione del blitz in Piazza Montecitorio migliaia di agricoltori  insieme al presidente della Coldiretti Ettore Prandini oltre a cittadini e rappresentanti delle istituzioni e dell’ambientalismo. Un allarme condiviso dall’Autorità per la sicurezza alimentare Europea (Efsa) che ha appena lanciato un appello urgente agli Stati dell’Unione Europea chiedendo misure straordinarie per evitare l'accesso dei cinghiali al cibo e realizzare una riduzione del numero di capi per limitare il rischio di diffusione di malattie come la peste suina africana. Un allarme reale anche in Italia dove i cinghiali sempre più spesso razzolano tra i rifiuti delle città.
La fauna selvatica rappresenta in generale - spiega l’indagine Coldiretti-Ixe’ – un problema per la stragrande maggioranza dei cittadini (90%). Nel mirino finisce soprattutto la presenza eccessiva di cinghiali, che il 69% degli italiani ritiene che siano troppo numerosi mentre c’è addirittura un 58% che li considera una vera e propria minaccia per la popolazione, oltre che un serio problema per le coltivazioni e per l’equilibrio ambientale come pensa il 75% degli intervistati che si sono formati un’opinione. 
Il risultato è che oltre sei italiani su 10 (62%) ne hanno una reale paura e quasi la metà (48%) non prenderebbe addirittura casa in una zona infestata dai cinghiali. Alla domanda su chi debba risolvere il problema, un italiano su 2 (53%) ritiene che spetti alle Regioni, mentre per un 25% è compito del Governo e un 22% tocca ai Comuni.
Molti i rappresentanti del Governo e del Parlamento di tutti gli schieramenti presenti ai quali il presidente di Coldiretti Prandini ha illustrato un pacchetto di misure da tradurre in un emendamento alla legge di Bilancio finalizzato a semplificare le norme che consentano alle Regioni di mettere a punto piani per il contenimento dei cinghiali e della fauna selvatica. La norma che assegna la competenza alle Regioni - secondo il presidente di Coldiretti - è fondamentale per dare certezze alle imprese agricole e garantire il futuro agli agricoltori. Si deve andare oltre alla caccia per dare risposte strutturali che consentano di ripristinare l’equilibrio ambientale che è stato visibilmente compromesso anche con l’intervento di personale specializzato.

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