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24 Febbraio 2016
COLDIRETTI GROSSETO: CENTINAIA DI AGRICOLTORI A DIFESA DEL GRANO ITALIANO AL PORTO DI BARI

 “Come sede di Grosseto di Coldiretti – afferma Andrea Renna, direttore di Coldiretti Grosseto - salutiamo davvero con soddisfazione l’iniziativa che come Coldiretti nazionale è stata realizzata questa mattina a Bari”.
Tir e camion carichi di grano appena sbarcato dalle navi dopo mesi di navigazione sono in corso di verifica da parte del Corpo Forestale dello Stato che oltre al controllo documentale sta effettuando l’analisi delle micotossine attraverso un test scientifico innovativo all’interno di una postazione mobile allestita per l’occasione. Siamo solidali con gli agricoltori che stanno presidiando il Porto di Bari da dove sbarca il grano straniero destinato a produrre pasta senza alcuna indicazione in etichetta sulla reale origine. Sono già centinaia, infatti,  gli agricoltori della Coldiretti che hanno raggiunto lo scalo pugliese per smascherare l’arrivo di ingenti quantitativi di prodotto estero a volte triangolato da porti europei per cercare di salvare il “granaio Italia”. Dal grano alla pane i prezzi aumentano del 1450 % con il grano che è oggi pagato come trenta anni fa su livelli al di sotto dei costi di produzione attuali. “Come Coldiretti attraverso le strutture come ad esempio il Consorzio Agrario del Tirreno – afferma Marco Bruni, presidente di Coldiretti Grosseto - ci battiamo per il grano locale che viene messo a rischio in termini di prezzo da queste assenze di sofisticazioni. Si tratta del risultato delle scelte poco lungimiranti fatte nel tempo da chi ha preferito fare acquisti speculativi sui mercati esteri di grano da "spacciare" come pasta o pane Made in Italy, per la mancanza dell'obbligo di indicare in etichetta la reale origine del grano impiegato”. “Un comportamento – conclude Renna - reso possibile dai ritardi nella legislazione comunitaria e nazionale che non obbliga ad indicare la provenienza del grano utilizzato in etichetta”.

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Progetto: TE.Q.EVO

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