Il primo risultato della Guerra del latte che Coldiretti ha portato sotto la sede dell’Autorità garante per la concorrenza e il mercato, dopo la provocazione dell’industria del latte di offrire appena un centesimo di aumento nel corso del tavolo riunito al Ministero delle Politiche Agricole, è che l’Antitrust entro i primi di dicembre si pronuncerà sulla posizione della multinazionale Lactalis che sottopaga il latte italiano, al di sotto dei costi di produzione, dopo aver comprato i marchi nazionali Parmalat, Invernizzi, Galbani, Locatelli e Cademartori ed esser diventata di gran lunga il primo gruppo sul mercato tricolore e mondiale nei prodotti lattiero caseari. “Un’iniziativa – commenta Andrea Renna, direttore di Coldiretti Grosseto - per far luce sull’evidente squilibrio contrattuale tra le parti che determina un abuso, da parte dell’industria, dovuto alla maggiore forza economica sul mercato, con imposizione di condizioni ingiustificatamente gravose agli allevatori. I prezzi praticati dagli operatori a valle della filiera del latte fresco sono iniqui e gli allevatori maremmani e di tutta Italia sono costretti a chiudere perché non riescono a coprire neanche i costi di produzione”. Una delegazione guidata dal presidente Roberto Moncalvo ha consegnato ai vertici dell’Antitrust dossier sulla situazione di squilibrio contrattuale dei produttori lattiero-caseari. La documentazione, contenente un’ampia analisi dei costi di produzione e dei prezzi al consumo, è stata acquisita e registrata dall’Ufficio Protocollo dell’Agcm. “Nel passaggio dalla stalla allo scaffale i prezzi del latte fresco moltiplicano fino a quattro e la differenza tra i prezzi pagati dal consumatore italiano e il prezzo riconosciuto agli allevatori è la più alta d’Europa, - continua Renna - in altre parole in Italia l’industria e distribuzione hanno i margini molto più elevati rispetto agli altri Paesi, dalla Francia alla Germania. E questo significa che all’interno della filiera ci sono margini da recuperare per garantire un giusto prezzo agli allevatori senza aumenti per i consumatori”. I funzionari dell’Antitrust hanno assicurato il pronto e rapido interessamento degli Uffici per l’esame della pratica, con l’impegno a concluderlo nei primi giorni di dicembre. Fallito il tentativo di far saltare la legge n .138 dell’11 aprile del 1974 che ha garantito da oltre 40 anni il primato della produzione lattiero casearia italiana, il latte viene sottopagato a 34 centesimi al litro nonostante i costi di produzione siano in media compresi tra i 38 ed i 41 centesimi al litro in Lombardia secondo lo studio ufficiale realizzato in riferimento alla legge 91 del luglio che impone che il prezzo del latte alla stalla debba commisurarsi ai costi medi di produzione. “La Coldiretti non permetterà che questo accada – conclude Renna - e alza il livello della mobilitazione per difendere le stalle, il lavoro, il territorio da coloro che non rispettano la legge e vogliono umiliare il Paese. La situazione drammatica del settore ha provocato la storica mobilitazione nel mese di novembre che ci ha coinvolto insieme a molti allevatori che, insieme alle principali associazioni dei consumatori (Adiconsum, Federconsumatori, Adusbef, Codacons Movimento consumatori), hanno intercettato centinaia di camion, tir e cisterne, presidiato decine di iper e supermercati in tutte le regioni, distribuito almeno trecentomila volantini ai consumatori per spiegare i motivi della protesta”.
20 Novembre 2015
COLDIRETTI GROSSETO: CONTINUA LA GUERRA DEL LATTE, ADESSO SCENDE IN CAMPO ANCHE L’ANTITRUST