La posizione di Coldiretti Grosseto in seguito all’inchiesta del quotidiano Corriere Fiorentino su fenomeni di caporalato tra i vigneti toscani è decisa, va combattuto perché umilia gli uomini e il loro lavoro. “Occorre combattere senza tregua il becero sfruttamento che – spiega Andrea Renna, direttore di Coldiretti Grosseto - colpisce spesso la componente più debole dei lavoratori agricoli, con pene severe e rigorosi controlli. E su questo l’Osservatorio sulla criminalità nell’agroalimentare da noi promosso a livello nazionale e guidato da Giancarlo Caselli sta lavorando. Lavoro illegale e caporalato danneggiano il primato del nostro agroalimentare, deturpano l’immagine della nostra agricoltura e mettono in cattiva luce le aziende che invece rispettano le regole”. Durante la vendemmia, così come nei momenti di raccolto, la forma più utilizzata e che ha permesso di arginare il caporalato e il lavoro nero, sono i voucher con cui le imprese pagano i lavoratori garantendogli una remunerazione oraria adeguata, 7.50 euro, e la copertura dei costi sanitari ed assicurativi. “Nella nostra regione – spiega Renna – la manodopera straniera è una componente essenziale per molte aziende. Noi tutti dobbiamo lavorare per difendere chi è più debole, sia italiano che straniero, ma dobbiamo anche difendere tutte quelle aziende che invece rispettano le regole e svolgono la propria attività nell’assoluta trasparenza e correttezza”. Già nelle scorse settimane Coldiretti era tornata sul tema anche a livello nazionale chiedendo “una grande azione di responsabilizzazione di tutta la filiera, dal campo alla tavola, per garantire che dietro tutti gli alimenti, in vendita sugli scaffali, ci sia un percorso di qualità che riguarda l’ambiente, la salute ed il lavoro, con una equa distribuzione del valore. Dobbiamo impegnare le nostre forze - continua Renna - in una operazione di trasparenza e di emersione mettendo a punto un patto di emancipazione dell’intero settore agricolo in grado di distinguere chi oggi opera in condizioni di sfruttamento e di illegalità da chi produce in condizioni di legalità come la stragrande maggioranza delle imprese agricole che hanno assunto regolarmente gli immigrati”.
5 Ottobre 2015
COLDIRETTI GROSSETO: IL CAPORALATO UMILIA UOMINI E LAVORO VA COMBATTUTO