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19 Ottobre 2015
COLDIRETTI GROSSETO: REATI AGROALIMENTARI DA PUNIRE IN MODO ESEMPLARE. TUTELIAMO CHI PRODUCE E CHI CONSUMA SENZA INGANNI

“Corruzione e Agromafie” questo il tiolo dell’incontro promosso dal presidente nazionale della Coldiretti, Roberto Moncalvo, e da Gian Carlo Caselli, Presidente del Comitato scientifico della Fondazione, “Osservatorio sulla criminalità nell’agricoltura e sul sistema agroalimentare” voluto proprio da Coldiretti. Presenti, con i vertici nazionali, anche quelli della Coldiretti maremmana. Alla riunione hanno preso parte, tra gli altri, Raffaele Cantone, Presidente dell'Autorità Nazionale Anticorruzione, Giovanni Legnini, Vicepresidente del Consiglio Superiore della Magistratura e Maurizio Martina, Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali. “Come Coldiretti – ha sottolineato il direttore Andrea Renna – il lavoro sulle nuove norme in materia di reati agroalimentari svolto dalla commissione guidata da Caselli il cui testo è stato consegnato al Ministro della Giustizia Andrea Orlando, rappresenta, senza dubbio, un passo decisivo per il lavoro di contrasto e prevenzione a reati in materia di agroalimentare. Tracciabilità e provenienza devono divenire sempre più argomenti da mettere in primo piano e di pari passo le pene per chi sofistica e abilmente raggira comportamenti corretti devono divenire più rigide. Forse così si porrà in difficoltà un mercato che come messo in luce anche a inizio settembre al Brennero da Coldiretti per la quarta volta in 15 anni, continua ad avere vita a volte fin troppo facile. Anche sugli appalti delle mense scolastiche che fatturano 1,3 miliardi all’anno si allunga l’ombra delle agromafie che mettono a rischio la salute a l’alimentazione dei bambini che quotidianamente mangiano a scuola. Questo è emerso nell’incontro. Coldiretti anche da Grosseto chiede più attenzione e amplifica rischi e conseguenze facendo partecipi del proprio lavoro in questo ambito. Cibo di qualita' scadente, talvolta avariato, dato in pasto agli scolari. Tutto ciò si deve evitare. Da tutelare nelle scuole ci sono circa il 45 per cento dei bambini negli asili e nelle elementari con una tendenza all’aumento per i cambiamenti imposti dai nuovi stili di vista che favorisce un interesse crescente della malavita. “Si tratta di un crimine particolarmente odioso poiché ai danni provocati al sistema economico ed all’occupazione si aggiungono i pericoli per la salute in una fase delicata della crescita” ha aggiunto Renna. Per assicurare il miglior rapporto prezzo/qualita’ ma anche per educare le nuove generazioni la Coldiretti sollecita a privilegiare nelle mense scolastiche i cibi locali a km 0 che valorizzano le realtà produttive locali e riducono i troppi passaggi intermedi dietro i quali piu’ elevato è il rischio di frodi e sofisticazioni”. In questo contesto la Coldiretti denuncia il ritardo applicativo degli appalti verdi previsti per le mense di scuole e ospedali gestite dalla pubblica amministrazione che devono garantire solo frutta e verdura di stagione, almeno il 25 per cento di prodotti a denominazione di origine (IGP e DOP), almeno il 15 per cento di carne biologica mentre almeno il 20 per cento del pesce deve provenire da acquacoltura bio. Gli appalti verdi, che sono entrati nella normativa nazionale da oltre 4 anni, devono essere recepiti da Comuni, Province e Regioni, con la qualità e la stagionalità dei prodotti offerti che entra finalmente nelle gare d’appalto degli Enti pubblici grazie all’introduzione di “Criteri ambientali minimi per il servizio di ristorazione collettiva e la fornitura di derrate alimentari” , previsti nell’ambito del Piano d’Azione per la sostenibilità ambientale dei consumi nel settore della Pubblica Amministrazione (cosiddetta Public Procurement).Al normale requisito base del prezzo più vantaggioso si affianca un meccanismo di punteggio che premia prestazioni ambientali, sociali o di fornitura di prodotti tipici  meno diffusi e talvolta più costosi. In questo modo anche chi propone alimenti di qualità può dunque concorrere, nella fornitura di alimenti, senza vedere compromesso in partenza l'esito della gara, favorendo l’innovazione e il miglioramento socio ambientale del mercato. 
 

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