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14 Luglio 2023
COMMERCIO: +355 EURO IN PIU’ PER FARE LA SPESA NEI PRIMI CINQUE MESI 2023, E’ RECORD IN REGIONE

Fare la spesa in maremma è più caro che in qualsiasi altra provincia della Toscana. Le famiglie grossetane hanno speso mediamente 355 euro in più per mangiare nei primi cinque mesi dell’anno contro un aumento medio regionale di 290 euro, quindi 65 euro in più, ma hanno dovuto tagliare del 4,7% le quantità di prodotti alimentari acquistati a causa dei rincari. La maremma è la provincia dove l’aumento è stato più significativo conseguenza di un andamento dell’inflazione non certo favorevole che a maggio si è attestata a livello generale all’8,7%, contro l’8,2% regionale, mentre quella dei beni alimentari e bevande al 14,5%, 3,3 punti in più rispetto al resto della regione.

È quanto emerge dall’analisi Coldiretti Grosseto su dati Istat relativi al commercio al dettaglio a maggio che nei primi cinque mesi del 2023 fa registrare un aumento del 7,3% della spesa alimentare con un taglio degli acquisti in quantità del 4,7%. A condizionare lo scenario economico si è inserito anche l’andamento del meteo pazzo con il moltiplicarsi di eventi estremi, tra siccità e maltempo, che hanno colpito duramente le coltivazioni in campo riducendone la disponibilità.

Considerando l’incremento medio dei prezzi dei generi alimentari e delle bevande analcoliche da gennaio a maggio dell’anno in corso i nuclei famigliari della provincia hanno dovuto sborsare complessivamente oltre 27 milioni di euro in più per mettere nel carrello pane, pasta, frutta, verdura, acqua e gli altri beni di prima necessità. Il tutto in un contesto in cui una famiglia su dieci arriva con grande difficoltà alla fine del mese mentre quasi 5 su 10 ritengono che la propria situazione economica sia peggiorata nel 2022 secondo l’ultimo rapporto sulla povertà regionale.

La situazione di difficoltà è resa evidente dal fatto che – sottolinea Coldiretti Grosseto – volano gli acquisti di cibo low cost con i discount alimentari che fanno segnare un balzo del +9,5% nei primi cinque mesi nelle vendite in valore, il più elevato tra gli scaffali del dettaglio. Il risultato dei discount – precisa Coldiretti Grosseto – evidenzia la difficoltà in cui si trovano le famiglie italiane che, spinte dai rincari, orientano le proprie spese su canali a basso prezzo rinunciando anche alla qualità. Le famiglie – sottolinea Coldiretti Grosseto  – tagliano gli acquisti e vanno a caccia dei prezzi più bassi anche facendo lo slalom nel punto vendita, cambiando negozio, supermercato o discount alla ricerca di promozioni per i diversi prodotti. Tra i prodotti più rincarati, se prendiamo come riferimento questa volta un intero anno secondo l’Osservatorio dei Prezzi35, ci sono il riso (+48%), la passata di pomodoro (+35%) ed i bastoncini di pesce surgelato (+30%) ma aumenti superiori al 20% si registrano per tanti altri prodotti di prima necessità come la pasta di grano duro (+25%), il caffè (+23%), cereali (+21%), i succhi di frutta (+25%), il tonno in scatola (+24%), la vaschetta di gelato (+28%) e lo yogurt (+22%).

Una soluzione per mettersi al riparo dalle turbolenze dei prezzi è quello di fare la spesa direttamente dagli agricoltori di Campagna Amica per eliminare ogni passaggio intermedio e quindi ogni “balzello” che fa lievitare il prezzo finale. – conclude Coldiretti Grosseto - Nei mercati contadini o nelle fattorie è possibile infatti acquistare prodotti di qualità, freschissimi e di stagione ad un prezzo giusto che salva le tasche dei consumatori e contemporaneamente quelle degli agricoltori stritolati tra aumenti dei costi di produzioni e speculazioni.

Foto WEB

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