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19 Dicembre 2011
Dopo l’audizione a palazzo Aldobrandeschi incontro con la stampa

Latte ovino, le tre associazioni degli agricoltori in Consiglio provinciale

Le associazioni di categoria degli agricoltori, in seguito all'aggravarsi della situazione economico-finanziaria degli allevamenti di ovini della Provincia di Grosseto, e alla recente rottura del tavolo di trattativa regionale interprofessionale, saranno ascoltate domani mattina (martedì 20 dicembre) alle ore 10 dal Consiglio di Palazzo Aldobrandeschi. Dopo l'audizione, i presidenti di Coldiretti, Cia e Confagricoltura, incontreranno la stampa, alle ore 11, nella sala Giunta provinciale.
“La mancanza di un'attenzione collettiva sull'entità e misura del problema - notano Viaggi, Rabazzi e Vivarelli Colonna - rischia di produrre pesanti ricadute su un settore economico trainante la nostra economia locale, sia dal punto di vista commerciale-occupazionale, ché del presidio di territori soprattutto marginali e collinari, con rischio di dissesti idrogeologici e ambientali”.
Il settore dell’allevamento ovino in Toscana sta attraversando una grande crisi, con un pesante ridimensionamento subito negli ultimi 15 anni. Dal 1995 ad ora si è verificata una riduzione del 38% del numero degli allevamenti (da 5000 a poco più di 3100) e del 25% del numero di capi (da 603.000 a 446.000). Ciò significa che molte piccole-medie imprese hanno chiuso, mentre le altre sono state costrette ad aumentare il numero di capi – con conseguente aumento dei costi di produzione e di adeguamento delle infrastrutture – per poter sopravvivere. Intanto il prezzo di remunerazione del del latte alla stalla non è neppure sufficiente a ripagare le spese di produzione.
Recenti studi universitari dimostrano come per produrre un litro di latte occorra circa 1 euro al litro (esclusa l'iva), mentre il prezzo proposto dai caseifici non arriva ai 73 centesimi escluso.
Recentemente si è interrotta la trattativa regionale lasciando gli allevamenti in un clima di incertezza e disperazione. E in assenza della definizione di un prezzo regionale del latte ovino, il potere decisionale resta in mano ai Caseifici, che sfruttano la mancanza di coesione del settore agripastorale, per adottare politiche meramente speculatorie e dannose per il sistema. Mentre non accennano a diminuire i prezzo del prodotto trasformato e commercializzato tramite la grande distribuzione organizzata.

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