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5 Settembre 2011
Fondi europei per il monitoraggio dei predatori ibridi

Grosseto: Fondi europei del programma Life plus permetteranno al team, che ha come capofila la Provincia di Grosseto, di avviare un progetto innovativo sulla tutela della popolazione di lupi in Italia. In particolare, il piano si concentra su una minaccia relativamente recente: l’ibridazione del lupo con i cani domestici. Il progetto è sviluppato in partenariato con l’Università Sapienza di Roma, il WWF Italia, il Parco Regionale della Maremma e la Comunità Montana del Monte Amiata e con la collaborazione della ASL 9 di Grosseto. La conservazione dell’identità genetica del lupo è minacciata dall’incrocio cane - lupo; nonostante l’ibridazione si registri da secoli, negli ultimi anni sta mettendo a repentaglio la sopravvivenza della razza selvatica. Questo fenomeno va di pari passo al decisivo incremento dei danni agli allevamenti di ovini, causati proprio dalla massiccia presenza di esemplari ibridi.Il progetto pilota, il primo in Europa, è stato presentato alcuni giorni fa nella sala Consiliare di Palazzo Aldobrandeschi, alla presenza del Presidente della Provincia di Grosseto, Leonardo Marras, dell’assessore allo Sviluppo rurale Enzo Rossi, dell’assessore alla Cooperazione internazionale Tiziana Tenuzzo e dei rappresentanti dei partner del progetto. Si tratta di una tappa decisiva del percorso iniziato due anni fa dalla Provincia di Grosseto in collaborazione con la Regione Toscana, quando con il diretto interessamento dell’assessore all’Ambiente Annarita Bramerini e dell’assessore all’Agricoltura Gianni Salvadori, la Provincia ha attivato il servizio di guardiania notturna delle greggi, con l’obiettivo di prevenire gli attacchi di lupi e canidi.
"Le problematiche legate alla presenza del lupo nei territori sono spesso viziate dalla disinformazione e dalla superficialità nella valutazione del fenomeno. La Provincia di Grosseto ha voluto varare un progetto che superasse la logica dell'annuncio e affrontasse concretamente quello che oggi appare come un conflitto insanabile. Quella sperimentata in Maremma è una strategia unica in Italia fondata su una valutazione scientifica ed interventi concreti che hanno come obiettivo da una parte la tutela e la protezione del lupo e dall'altra l'individuazione ed il contenimento degli "ibridi" frequentemente causa dei maggiori danni alla popolazione ovi caprina", dichiara Enzo Rossi, assessore allo Sviluppo rurale.Le azioni programmate nel progetto IBRIWOLF riguardano sia l’aspetto istituzionale, di cui la Provincia di Grosseto sarà direttamente responsabile, che quello della ricerca scientifica. Sono previsti strumenti per l’identificazione e lo spostamento di tutti gli ibridi di due aree pilota del territorio grossetano, la riduzione della presenza dei cani liberi tramite il loro trasferimento in centri idonei e lo sviluppo di aeree in cui gli ibridi possano essere tenuti in cattività, con visite aperte al pubblico per scopi educativi e di sensibilizzazione.Dall’altra parte saranno realizzate azioni mirate ad aumentare la consapevolezza tra il pubblico sulla minaccia rappresentata dagli ibridi di lupo; sarà inoltre creata una rete di gruppi di interesse, con la collaborazione delle associazioni agricole ed ambientaliste, per sviluppare soluzioni condivise ed innovative. Il progetto prevede anche l’attivazione di un data-base con tutte le informazioni relative alla presenza di ibridi e lo sviluppo delle linee guida per il controllo di incroci lupo-cane. Il progetto IBRIWOLF realizza quindi, tutti interventi che garantiscono sia la salvaguardia del lupo che la protezione dei greggi nel territorio.La Provincia di Grosseto si farà portavoce con le altre amministrazioni provinciali e regionali per promuovere un approccio pro attivo alla gestione di questo problema e supervisionerà le attività di cattura degli ibridi e il loro trasferimento nel Centro Recupero Animali Selvatici di Semproniano. Queste operazioni saranno condotte dai tecnici degli enti partner del progetto, affiancati dal personale delle aree protette in cui si svilupperanno le azioni pilota.Il progetto partirà il 30 settembre 2011 e durerà fino al 28 febbraio 2015, le zone interessate sono: il Centro Recupero Animali Selvatici di Semproniano, il Parco Regionale della Maremma e la Riserva Naturale Monte Amiata, all’interno delle quali saranno individuate le due aree pilota. Dei 2 milioni e 3 cento mila euro necessari per realizzare tutte le azioni del progetto, il 74% è stato finanziato dal programma europeo Life Plus e il restante 26% deriva dai fondi dei singoli partner.In allegato, un momento della conferenza stampa.

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