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1 Marzo 2011
IMMIGRATI: COLDIRETTI, ARRIVA CIRCOLARE PER LAVORO A 60MILA STAGIONALI

E’ stata emanata la circolare che definisce le modalità di presentazione delle domande e delle istruttorie per l’assunzione di 60mila immigrati stagionali previsti dal decreto flussi 2011. Lo rende noto la Coldiretti nel sottolineare che la circolare congiunta del Ministero dell’interno e del Ministero del lavoro e delle politiche sociali prevede la possibilità di iniziare immediatamente il caricamento delle domande che dovranno però essere inviate solo il giorno successivo alla pubblicazione del decreto flussi, il cosiddetto click day.

Le richieste possono essere inviate solo per via informatica come in passato ma tra le novità - sottolinea la Coldiretti - si segnala la possibilità di rilascio di nulla osta pluriennale per lavoro subordinato stagionale per chi ha gia' lavorato per due anni in Italia. Si tratta - precisa la Coldiretti - di un segnale importante per gli immigrati e per le imprese agricole dove si concretano la stragrande maggioranza delle richieste. E’ ora importante - continua la Coldiretti - che si provveda in tempi brevi alla pubblicazione del provvedimento sulla Gazzetta Ufficiale per ridurre i tempi di attesa e consentire l’avvio delle procedure di assunzione da parte delle imprese agricole, anche in vista dei lavori primaverili di preparazione dei terreni nelle campagne.

La maggioranza dei lavoratori stagionali extracomunitari - sottolinea la Coldiretti - troverà infatti occupazione in agricoltura che, insieme al turismo, è il settore con maggiori opportunità occupazionali per questi lavoratori indispensabili nello svolgimento della generalità delle lavorazioni stagionali  e sopratutto per le grandi campagne di raccolta delle principali produzioni Made in Italy: dalla frutta alla verdura, dai fiori al vino fino, ma anche negli allevamenti. La presenza dei lavoratori stranieri impegnati nelle campagne italiane è salita a quota 106.058, in aumento del 2,03 per cento, ed oggi la forza lavoro estera rappresenta quasi il 9,15 per cento del totale impiegato in agricoltura, secondo una analisi Coldiretti. In altre parole nei campi quasi un lavoratore su dieci è straniero. Tra gli stranieri nelle campagne prevale la presenza dei lavoratori neocomunitari di provenienza principalmente rumena, slovacca e polacca. Tra quelli extracomunitari si stabilizza invece il numero di albanesi e cittadini dell’ex Jugoslavia, mentre aumentano gli asiatici (India) e nordafricani (Marocco).  Sono molti i "distretti agricoli" dove i lavoratori immigrati sono una componente bene integrata nel tessuto economico e sociale come nel caso - aggiunge la Coldiretti - della raccolta delle fragole nel Veronese, della preparazione delle barbatelle in Friuli, delle mele in Trentino, della frutta in Emilia Romagna, dell'uva in Piemonte fino agli allevamenti in Lombardia dove a svolgere l'attività di “bergamini” sono soprattutto gli indiani mentre i macedoni sono coinvolti principalmente nella pastorizia. La presenza di lavoratori immigrati - conclude la Coldiretti - è divenuta indispensabile per le produzioni di qualità: dagli allevamenti dei bovini di razza piemontese a quelli delle vacche per il parmigiano reggiano dove quasi un lavoratore su tre è indiano ma i lavoratori extracomunitari sono diventati decisivi nella raccolta delle mele della Val di Non, produzione del prosciutto di parma, della mozzarella di Bufala o nella raccolta delle uve destinate al Brunello di Montalcino.

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