Riportare al centro del sistema economico la straordinaria Italia del buonsenso. E' questo l'imperativo, che in un momento di crisi generale, Coldiretti ha cercato di imporre utilmente all'agenda politica nazionale. Per ricondurre le prospettive di sviluppo del Paese all'interno di dinamiche basate sulla produzione di quei valori aggiunti “reali”, spesso frustrati dall'eccesso di attività meramente speculative. Forti di questa volontà, gli agricoltori hanno fatto sentire al loro voce a tutti i livelli della politica e della concertazione socio economica, per riaffermare la necessità di continuare a scommettere sulla eccellenza e la tipicità nazionale di produzioni, che, oltre a mantenere attivo un comparto che impiega 1Milione e 200Mila addetti, hanno il pregio di tutelare e mantenere un ambiente ed un territorio, sul quale incardinare l'uscita del Paese dalla congiuntura negativa. Ci siamo fatti sentire, e siamo stati ascoltati, per “raddrizzare” quelle evidenti anomalie che un Esecutivo impegnato, sia pure lodevolmente nel risanamento della finanza pubblica, aveva lasciato – è il caso di dirlo – sul “campo”. In particolare è stato rivisto il gravame fiscale relativo all'Imu, con il ritorno al 25 % di abbattimento della base imponibile a favore degli imprenditori, che si occupino realmente di produzione agroalimentare. E non meno determinante è stata la nostra azione a tutela del vero made in Italy, al quale, a causa di vere e proprie falsificazioni, o operazioni commerciali ai limiti della correttezza (è il caso dell'italian sounding, la commercializzazione di prodotti che sembrano italiani non essendolo affatto), si sottraggono ben 60Miliardi di valore aggiunto. Per combattere un fenomeno tanto aberrante, che il Governo si è impegnato a arginare concretamente, abbiamo portato in piazza Montecitorio migliaia di nostri soci, ai quali si sono uniti -con nostra grande soddisfazione – rappresentanti di 12 Regioni, 26 Provincie 41 Camere di Commercio e 2.214 Comuni, che hanno adottato atti di indirizzo proposti da Coldiretti. In un contesto come quello della Fiera del Madonnino, vetrina delle attività e delle eccellenze produttive maremmane, non possiamo che rallegrarci della collaborazione e della disposizione al dialogo incardinata tra le associazioni di categoria e le amministrazioni locali. Consapevoli che scommettere sul futuro della nostra economia, significhi tutelare e incentivare le tipicità e le eccellenze conquistate nel nostro passato.