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25 Agosto 2014
Per Coldiretti lo sviluppo rurale non é un bene negoziabile

Lo sviluppo rurale del territorio è un bene non negoziabile. Anche perché, spesso, non ci si può tornare indietro e operazioni di recupero ambientale si sa bene quanto costino in termini di tempo, denaro, fatica. E si sa bene come, sovente, fare scelte poco adeguate portino a devastare interi tessuti sociali, memorie e culture.
Premesso questo, la federazione provinciale di Grosseto di Coldiretti intende esprimere con molta chiarezza la propria ferma opposizione al progetto di Gesto Italia di ricerca di nuove risorse geotermiche nell'area amiatina, luoghi di alcune delle eccellenze della Maremma.

Coldiretti non é contraria alle politiche di sostenibilità. Anzi, ne siamo noi i primi fautori e i primi sostenitori. Ma di fronte a progetti del genere, così impattanti per il territorio, ci troviamo a dover dire di no. E a puntare i piedi perché altrimenti cadrebbero quei valori che hanno visto far crescere delle eccellenze come il Docg di Montecucco, la Castagna Igp, l'olio di Seggiano Dop o il biscotto salato di Roccalbegna, solo per citarne alcune. Tutti investimenti che un intero territorio ha profuso in questi decenni, con molti sacrifici, per valorizzare le proprie peculiarità e dare una speranza a chi quelle terre le stava abbandonando. E che oggi garantiscono, invece, crescita e benessere anche in un indotto sempre più avanzato.

Le nostre attività rurali, già duramente provate dalla crisi economica, stanno facendo il possibile per continuare ad essere baluardi di sviluppo sostenibile grazie al quale proseguire percorsi legati alle caratteristiche culturali, sociali, economiche e turistiche del territorio. Mangiare prodotti della Maremma vuol dire portare alla bocca un'armonia profonda tra cultura, storia, natura e frutti della terra, dove l'uomo riesce a creare una splendida sintesi attraverso la sua opera. In questo risiede tutto il suo appeal. Tanto da essere, per questo, meta privilegiata di un turismo di qualità che rappresenta una risorsa economica molto importante e da non sottovalutare.

Che garanzie abbiamo sulle sostanze emesse dai vapori geotermici e che andrebbero a spalmarsi su tutte le produzioni locali? Cosa sappiamo realmente del ciclo di svuotamento delle acque del sottosuolo e della susseguente stabilità del terreno in caso di eventi sismici? Senza tralasciare, inoltre, l'aspetto importante di eventuale e necessaria bonifica qualora ci si rendesse conto dell'antieconomicità del progetto. Chi ripristinerebbe lo status ex ante? Ecco allora che mettere in gioco il passato e il futuro di un territorio, delle sue imprese, della sua gente per pochissimi posti di lavoro ci sembra eccessivo. Per di più per soddisfare unicamente gli interessi di una sola azienda.

Attualmente questo rapporto tra costi e benefici non ci convince e ci fa temere per il nostro modello di sviluppo, così condiviso e fortementemente voluto da tutta la nostra base associativa. E da chi vede nella Maremma un'esperienza da vivere all'insegna della qualità e del proprio benessere.

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