Prestazioni veterinarie alle stelle e Coldiretti pronta a scendere in piazza con i suoi soci a Firenze. Agli allevatori l’introduzione del nuovo tariffario, introdotto lo scorso 10 agosto dalla Regione Toscana, proprio non va giù. Si tratta di una applicazione, al rialzo, dei costi fissi (e obbligatori) che i dipartimenti di prevenzione delle Asl debbono ricevere per prestazioni veterinarie e igiene degli alimenti di origine animale da allevamenti e macelli. “Aumenti talvolta paradossali – commenta il presidente di Coldiretti Grosseto, Francesco Viaggi - che in alcuni casi superano il 200 per cento”. Ad esempio il costo del cosiddetto “passaporto dei bovini” da 1 euro e 36 centesimi passa a 4 euro. “Aggravio inacettabile – prosegue Viaggi - tra l’altro deciso in modo unilaterale, senza alcuna forma di concertazione, che pesa come un macigno su di una zootecnia già in crisi congiunturale”.
I nuovi balzelli colpiscono un settore che sta attraversando un momento delicato, come dimostrano i dati che raccontano un calo continuo e irreversibile di capi e di aziende, aziende sfiancate dall’aumento dei costi di produzione, dal calo della redditività e dalle problematiche conseguenti ad una stagione particolarmente siccitosa che ha ridotto drasticamente la produzione di foraggi.
“In una situazione di questo genere – nota Viaggi - che ha tra l’altro causato il vertiginoso aumento del prezzo di mais, soia e derivati, generando la contrazione delle produzioni di latte e carne, l’aumento delle prestazioni veterinarie rischia davvero di mettere in ginocchio gli operatori zootecnici. E mentre si parla di spendine review, la pubblica amministrazione continua a fare cassa agendo sui costi obbligatori, ai quali cittadini e aziende non si possono sottrarre. Come nel caso delle accise sui carburanti”.
21 Settembre 2012
Se la Regione raddoppia gli allevatori lasciano