“Manifestare in maniera improvvisa, non autorizzata, magari rischiando di mettere a repentaglio la sicurezza dei cittadini non è e mai sarà nel nostro stile”. Così il direttore di Coldiretti Grosseto, Alessandro Corsini, in merito alla protesta inscenata da un gruppo di pastori ‘autonomi’con i loro animali nel centro della città. “Il problema del prezzo del latte ovino esiste – aggiunge Corsini – e siamo impegnati, contando anche nella assunzione di responsabilità da parte delle istituzioni locali, a dare vita a una filiera del formaggio tutta gestita dai pastori locali, così da interrompere le speculazioni al ribasso che stanno mettendo in ginocchio il settore”. In questi giorni Coldiretti è giusto impegnata in una serie di incontri coi produttori di latte ovino maremmani per costruire una filiera di trasformazione del prodotto primario, non soggetta a pressioni irragionevolmente speculative. E a tale scopo è stata creata una cooperativa di pastori che, una volta scelto il proprio partner per il processo di trasformazione, gestirà la produzione del pecorino dalla mungitura alla etichettatura. Secondo i principi della qualità, della salubrità e del chilometro zero.
D’altra parte, come hanno sottolineato nei giorni scorsi in un documento unitario inviato alla Regione, Coldiretti, Cia e Confagricoltura, il prezzo del latte pagato nel 2010 non copre più il costo di produzione, e quello della qualità legata ad una commercializzazione equa è il percorso da seguire per tutti gli attori della filiera. In Toscana nel solo 2010 decine di allevamenti hanno chiuso i battenti e le aziende ovicaprine oggi sono meno di 1.100, contro i 1.199 allevamenti censiti nella campagna 2008-2009.