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29 Settembre 2011
SUPERARE I PROBLEMI DEL LATTE OVINO

In Toscana si apre una nuova stagione di trattative. “Non possiamo lavorare in perdita”, sostengono gli allevatori. 
Chi produce deve essere remunerato. Le imprese non possono continuare a lavorare in perdita. E’ questa la base di partenza delle future trattative tra gli allevatori ovini e i caseifici industriali della Toscana. Alla vigilia di una nuova stagione di tavoli ed incontri sono gli allevatori a dettare i tempi memori dei faticosi braccio di ferro dello scorso anno: accordo di filiera entro novembre. E non più in là. In ballo, insieme al prezzo del latte della nuova campagna 2012 c’è il destino di un settore che in Toscana vale 1000 aziende, 470000 capi ovini e 60 milioni di litri di latte. Per il “gentlemen’s agreement”, la stretta di mano tra la Regione Toscana ed il mondo dei produttori e trasformatori di pecorino toscano che si è celebrato ad aprile e che aveva stabilito il prezzo del latte, è la prova del nove.
Sullo sfondo, a completare il delicato equilibrio, il piano di intervento – circa 600 mila euro - varato prima dell’estate dalla Regione Toscana a sostegno della qualità, della promozione e valorizzazione del pecorino toscano Dop. Una sorta di “premio”, un incentivo, alle cooperative di trasformazione e caseifici che producono formaggio lavorando latte toscano. “Fino al 31 dicembre il prezzo del latte è stabilito – spiega Coldiretti Toscana – ma serve ad arrivare ad un nuovo accordo di filiera non più tardi di novembre stabilendo un prezzo minimo garantito sulla base di griglie e parametri ben definiti. E’ fondamentale per valorizzare veramente il latte ovino toscano. Ci attendiamo – conclude – un primo giro di incontri per pianificare le basi del futuro accordo”.

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