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2 Febbraio 2022
ZOOTECNIA: PREDATORI E RINCARI BOOM ALLE STELLE FANNO CHIUDERE ALLEVAMENTI, EFFETTO DOMINO SU FILIERA LATTIERO-CASEARIA

La scure delle predazioni e del rally dei rincari di gasolio, energia elettrica e mangimi affossano gli allevamenti ovini-caprini grossetani. Non c’è pace per gli allevatori alle prese con la più alta frequenza di predazioni di tutta la Toscana che è già costata, in pochi anni la chiusura di una stalla su quattro (-25%) e che ora devono sopportare da soli tutto il peso dell’impennata delle materie prime. Nelle stalle, dove oggi la mungitura è meccanizzata, il costo della bolletta per l’energia elettrica è aumentato in due mesi del 40%, tetto destinato a salire fino al 50% a febbraio secondo una proiezione di Coldiretti; lo stesso è accaduto per i mangimi che mediamente hanno subito un rialzo del 30-40% e per il gasolio +50%. A denunciarlo è Coldiretti Grosseto che chiede un patto di responsabilità di tutta la filiera lattiero-casearia a tutela delle stalle e delle cooperative locali che lavorano il latte toscano. “L’aumento dei costi di produzione è tutto sulle spalle delle imprese agricole e dei cittadini. – spiega Fabrizio Filippi, Presidente Coldiretti Toscana e Delegato Confederale – I prezzi al consumo lievitano, i cittadini pagano di più, ma questi incrementi non sono legati ad adeguamenti straordinari per chi produce. Il carrello della spesa costa di più ed più vuoto ma non certo per colpa di agricoltori ed allevatori che sono l’anello più debole della filiera e che incarnano il vero Made in Tuscany”.

Nel grossetano, terra di allevatori ovini, l’incidenza dei predatori (canidi ed ibridi) pesa in maniera significativa sulla pastorizia e sulla resistenza delle imprese spesso situate in zone marginali, svantaggiate e difficili. Secondo una elaborazione di Coldiretti, sulla base degli indennizzi del 2019, più di un’azienda su due (64%) danneggiata dai predatori si trova nel grossetano a cui sono andati più della metà del totale degli indennizzi (68%). Il numero crescente di predazioni, in questi anni, hanno contribuito alla decimazione delle stalle.

“La coincidenza di due fattori così devastanti, come la predazione, fenomeno a cui oggi le istituzioni non sono ancora riuscite a dare una risposta concreta se non con risarcimenti recinzioni anti-lupo poco efficaci, e i rincari di queste settimane sono destinati, senza una presa di responsabilità dell’intera filiera con accordi tra agricoltura, industria e distribuzione per garantire una più equa ripartizione del valore per salvare aziende agricole e stalla ad una sopravvivenza sempre più complicata. Questi accordi devono andare oltre questo momento perché non possiamo pensare di produrre Made in Tuscany di qualità, sinonimo di sicurezza, territorio e sostenibilità, a queste condizioni. Senza le stalle e senza le cooperative che producono formaggi ed altri prodotti di qualità la Toscana perde la tua identità”.

Coldiretti è pronta ad utilizzare, qualora sia necessario, la legge contro le pratiche sleali in vigore dal 15 dicembre per combattere le speculazioni sul cibo dal campo alla tavola in una situazione in cui per ogni euro speso dai consumatori meno di 15 centesimi vanno a remunerare il prodotto agricolo. “Ora – spiega il Direttore di Coldiretti Grosseto, Milena Sanna – 16 pratiche commerciali considerate sleali potranno essere denunciate dalle imprese ma anche dalle organizzazioni sindacali come la nostra. Vigileremo”.

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