I continui rincari dei beni alimentari svuotano sempre di più il carrello della spesa delle famiglie maremmane. Si acquista di meno (-4,7%) rispetto al primo trimestre dello scorso anno secondo l’Istat ma si spende di più (+7,7%) a causa dell’aumento dei prezzi determinati dalla crisi energetica e dall’inflazione. E per le famiglie molti prodotti di largo consumo come riso, burro, farina, tonno, pasta diventano quasi un lusso. E’ quanto emerge dall’analisi di Coldiretti Grosseto sulla base dell’Osservatorio Prezzi del Ministero del Made in Italy. “L’inversione di tendenza dei prezzi dei beni alimentari che noi tutti attendevamo non c’è ancora stata. Il costo di molti prodotti di largo consumo, indispensabili nelle cucine, continuano a crescere. Le misure attivate fino a qui per arginare l’inflazione non sembrano avere ancora attivato le leve giuste. Il dato nazionale di aprile conferma che c’è un rimbalzo negativo e questo significa nuovi rincari. – spiega Fabrizio Filippi, Delegato Coldiretti Grosseto – Le ragioni di questo andamento non sono sempre così chiare e giustificate. È necessaria una maggiore vigilanza ed applicare, laddove è previsto, la legge contro le pratiche sleali a tutela dei consumatori e delle imprese agricole che da questa situazione sono le più danneggiate. Gli agricoltori producono, gli altri guadagnano”.
Per rendersi conto della spirale in cui le famiglie devono affrontare ogni giorno facendo la spesa basta prendere ad esempio alcuni dei generi alimentari di largo consumo sulla base del loro prezzo medio secondo l’Osservatorio dei Prezzi considerando il periodo tra marzo 2022 e marzo 2023 (l’ultimo rilevato). Al primo posto tra i prodotti che hanno subito maggiori incrementi c’è il riso (+78%), alimento sempre più presente nelle diete degli italiani. Al secondo posto troviamo l’olio di semi di girasole, sul cui prezzo influisce la crisi di approvvigionamenti con l’Ucraina, con un costo medio 2,62 euro (+49%) mentre al terzo i bastoncini di pesce surgelati (+41%) con un prezzo medio di 8,45 euro, 2,58 euro in più in un anno. Nella top ten dei cibi più rincarati ci sono il burro (+41%) al quarto posto, la farina di frumento (+37%) al quinto posto e al sesto la passata di pomodoro (+29%). Al settimo posto c’è il tonno in scatola (+28%) con un prezzo medio di 12,8 euro al chilogrammo. Chiudono la classifica in ottava posizione la pasta di grano duro (+22%) che, a fronte di un ulteriore calo del prezzo riconosciuto agli agricoltori, continua a subire rincari, il latte fresco (+20%) al penultimo posto ed il pane fresco (+18%).
La situazione di difficoltà delle famiglie si manifesta con i loro comportamenti di consumo: volano gli acquisti di cibo low cost con i discount alimentari che fanno segnare un balzo del +9,1% nel trimestre nelle vendite in valore, il più elevato tra gli scaffali del dettaglio. Il risultato dei discount – precisa Coldiretti Grosseto – evidenzia la difficoltà in cui si trovano i cittadini che, spinti dai rincari, orientano le proprie spese su canali a basso prezzo rinunciando anche alla qualità. Per difendersi dagli aumenti 8 toscani su 10 (81%) hanno preso l’abitudine di fare una lista ponderata degli acquisti da effettuare per mettere sotto controllo le spese d’impulso, secondo l’analisi Coldiretti/Censis che evidenzia come siano cambiati anche i luoghi della spesa con il 72% che si reca e fa acquisti nei discount, mentre l’83% punta su prodotti in offerta, in promozione. Le famiglie infatti – sottolinea Coldiretti Grosseto – vanno a caccia dei prezzi più bassi anche facendo lo slalom nel punto vendita, cambiando negozio, supermercato o discount alla ricerca di promozioni per i diversi prodotti.
Per salvare la spesa dei consumatori e difendere la sovranità alimentare del Paese è necessario – conclude Coldiretti Grosseto - aumentare i fondi destinati ai contratti di filiera per soddisfare gli investimenti proposti dalla pasta alla carne, dal latte all’olio, dalla frutta alla verdura nell’ambito del Pnrr con precisi obiettivi qualitativi e quantitativi e prezzi equi che non scendano mai sotto i costi di produzione come prevede la nuova legge di contrasto alle pratiche sleali e alle speculazioni.
La lista della spesa: la top ten dei rincari
Marzo 2022 | Marzo 2023 | |||
1° | Riso | 1,62 | 2,89 | +78% |
2° | Olio si semi di girasole (100 cl) | 1,76 | 2,62 | +49% |
3° | Bastoncini Di Pesce Surgelati (1000 Gr) | 5,87 | 8,45 | +44% |
4° | Burro | 8,86 | 12,56 | +41% |
5° | Farina di Frumento | 0,67 | 0,92 | +37% |
6° | Passata di pomodoro (1000 Gr) | 1,36 | 1,76 | +29% |
7° | Tonno in scatola (1000 Gr) | 9,5 | 12,16 | +28% |
8° | Pasta di semola di grano duro | 1,76 | 2,15 | +22% |
9° | Latte intero fresco | 1,63 | 1,95 | +20% |
10° | Pane fresco con farina di grano (1000 Gr) | 2,62 | 3,09 | +18% |
Analisi Coldiretti sulla base dei dati dell’Osservatorio dei Prezzi del Ministero del Made in Italy