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26 Ottobre 2022
OLIO: ANNATA OLIVICOLA IN RECUPERO MA PESANO I RINCARI SU OLIVICOLTORI E FRANTOI, PARTITA LA FRANGITURA

La raccolta delle olive procede spedita in maremma per un’annata olivicola in ripresa anche se non omogenea da zona a zona su cui incombe ora il rischio del ritorno della mosca olearia attivata dal caldo anomalo di questi giorni. I frantoi sono già a pieno regime. Buone le rese delle olive che si presentano sane, belle e grandi per un incremento della produzione stimato tra il 10% ed il 20% decisamente superiore rispetto alle fosche previsioni di un’estate bollente e tra le più siccitose di sempre che avevano fatto temere il peggio. Ma a preoccupare olivicoltori e frantoiani non sono tanto quantità e rese ma i rincari. Rincari che vanno dal 30% in più del vetro al 35% per le etichette, dal 45% per il cartone ai costi per le spedizione fino al 15%-20% della frangitura dove ad incidere sono i costi dell’elettricità aumentati anche del 300-400%.

A dirlo è Coldiretti Grosseto che stima in aumento generale dei costi di produzione per gli olivicoltori del 50% per effetto dei rincari energetici e dell’esplosione dei prezzi a fronte di una raccolta di olive che potrebbe attestarsi tra una forbice tra gli 800 mila ed 1 milione di quintali. “La volontà dei produttori olivicoli e dei frantoi è quella di assorbire l’impennata dei costi delle bollette energetiche e dei rincari di materie prime che impatteranno inevitabilmente sul prezzo finale. – spiega Fabrizio Filippi, Delegato Coldiretti Grosseto e Presidente Coldiretti Toscana – Nel complesso avremo un’annata olivicola di grande qualità anche se ancora al di sotto delle potenzialità del patrimonio olivicolo con differenze anche molto importanti da areale ad areale e con buone rese e straordinari profumi. La sfida del presente, per salvaguardare il futuro di un settore strategico per la Toscana dal punto di vista economico, turistico e paesaggistico, è racchiuso nell’urgenza di attuare il piano invasi per raccogliere le acque piovane da rilasciare durante i periodi di siccità, che la Regione Toscana su nostro input sta portando avanti attraverso uno specifico tavolo, e nell’agricoltura di precisione. Questi due elementi, insieme, sono la risposta che oggi serve al settore per avere una sostenibilità”.

In provincia di Grosseto, nel 2021, si sono raccolte 582 mila quintali di olive, la metà rispetto al 2020. Le ragioni sono ancora una volta climatiche. Da Magliano, nella bassa maremma a Massa Marittima, il quadro può cambiare notevolmente. “E’ una stagione in recupero. La pioggia di agosto ha salvato l’annata anche se con rese inferiori intorno al 10%-12%. – spiega Fabio Garofani dell’omonima società agricola che ha 2.500 piante di olivo – Le olive sono sane e belle e questo ci garantirà una qualità veramente eccellente. A preoccuparci  è il ritorno della mosca olearia che questo caldo sta favorendo. Stiamo accelerando nella raccolta proprio per evitare questo pericolo”. Sarà una stagione di “magra” quella del Podere San Iacopo di Massa Marittima. “La produzione sarà molto bassa. L’olio biologico che produrremo basterà solo per il fabbisogno aziendale e del glamping. – spiega Annamarina Gabricci – Il danno della siccità, almeno per noi, è stato notevole. Il caldo intenso ha fatto seccare le foglie e cadere le olive. Abbiamo perso il 50% della produzione. Era andata meglio per noi lo scorso anno, una stagione per molti disastrosa”.

Insieme al nuovo olio, che presto sarà in commercio, la Toscana può contare finalmente su una legge regionale che promuove l’oleoturismo. Una legge fortemente sostenuta da Coldiretti. “Una produzione di qualità, l’olio extravergine, per un turismo di qualità. – conclude Milena Sanna, Direttore Coldiretti Grosseto – La legge approvata dalla Regione Toscana, che noi abbiamo fortemente richiesto e promosso, si prefigge di dare le stesse opportunità che hanno i viticoltori in chiave turistica ai produttori olivicoli facendo diventare frantoi e olivete luoghi di cultura, incontro, intrattenimento e ispirazione”.

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